sabato 31 dicembre 2011

Per il nuovo anno il lavoro si fa social

Il fatto pubblico: Chiudo il 2011 con il desiderio che nuovi modi di lavorare, nuovi lavori e soprattutto nuove teste facciano ripartire l'Italia. Ho conferma della necessità di questo desiderio che deve essere condiviso dal blog La nuvola del lavoro, che presenta la lista degli undici social trend che stanno cambiando il lavoro, complici l'innovazione tecnologica e i profondi cambiamenti sociali. Dal professional networking come Linkedin alla raccolta fondi condivisa all'e-commerce attraverso i social media, qualcosa si muove. E non è un caso che il blog a cura di Dario Di Vico, firma storica del Corriere della Sera sui temi del lavoro, abbia scelto per sé il nome "nuvola", come è nuvola, cloud, quella "a cui affidiamo i nostri dati, ma anche le nostre esperienze e riflessioni". 

Il fatto privato: D'ora in poi dire che ho la testa fra le nuvole, che cado dalle nuvole e via dicendo mi parrà sempre un complimento;-) Buon anno a tutti.

venerdì 30 dicembre 2011

Che giornalista sei?

Il fatto pubblico: Secondo una norma contenuta nella “manovra Salva Italia” del governo Monti, da settembre 2012 l’albo dei giornalisti pubblicisti potrebbe essere abolito. La norma compare al punto “Riforma degli ordini professionali” e prevede l’annullamento della distinzione tra giornalisti pubblicisti e professionisti. Lo scopo è riqualificare l'Ordine - col superamento dell'esame di Stato -, mettere ordine tra chi il mestiere lo fa più o meno in maniera esclusiva, più o meno in nero, infine fare cassa. Sì, perché nella comunicazione di Antonella Cardone, membro del Consiglio nazionale dell'Ordine, si ricorda subito che la categoria giornalistica è costituita da "110 mila persone in tutta Italia di cui appena 50 mila versano i contributi all’Inpgi". L'Inpgi è l'Istituto Nazionale di Previdenza dei Giornalisti Italiani.


Il fatto privato: Per ora riporto la riflessione di Stefano Casertano su Linkiesta.it, che è a favore dell'abolizione tout court dell'Ordine, come già non esiste in Germania, per esempio, e porto a casa il commento di un collega incontrato al bar stamattina, pubblicista da oltre 20 anni e direttore di una rivista online: "E ora che succede? Anzi, perché proprio ora? Anzi, perché e basta".





martedì 27 dicembre 2011

Gli imprenditori buoni

Il fatto pubblico: La rivista Forbes pubblica quest'anno la lista di 30 "imprenditori sociali", cioè quelli che utilizzano l’impresa per risolvere “problemi sociali”, a metà strada tra il business puro e il no profit. Persone cioè che aiutano se stesse e gli altri, business plan alla mano.

La lista si chiama Impact 30 e presenta nome cognome faccia e storia di persone come Sarah Horowitz, avvocato praticante americano che, a causa di un errore burocratico, non era riuscita a ottenere la copertura sanitaria: risultava free lance anziché impiegata a tempo pieno. Nel 2003 ha fondato la FreeLancer Union e da allora fornisce assicurazioni sulla salute a prezzi ragionevoli per i free lance. Di necessità virtù.
Il sito Linkiesta ne parla ampiamente.

Il fatto privato: Mi sento animata da nuovi pensieri, capaci di mettere assieme etica e politica, sogno e impresa. Lancio la sfida: stiliamo anche noi la lista di 30 imprese italiane sociali?

sabato 24 dicembre 2011

Buon Natale!

Il fatto pubblico: Spread, debito pubblico, crisi, manovra, regali, famiglia, lavoro, precari... Stream of consciousness o cloud collettiva, queste sono le parole, e i suoni, che ultimamente ronzano nelle nostre orecchie e titolano le nostre giornate. Ma non può essere tutto qui.

Il fatto privato: Di tutti gli articoli natalizi dei giornali - cosa cucinare in questi giorni fra tradizione e innovazione, dove andare a Capodanno, quali mostre visitare e come rifare il look alla coppia per il 2012 - scelgo il faccione di Alessandro Gassman che, in versione romantico-assennata, annuncia la prossima uscita della collana di poesie del Novecento col Corriere della Sera. E scelgo il claim, di Federico García Lorca: "La poesia non cerca seguaci, cerca amanti". Poi cambio una parola e mi accorgo che Natale è fatto: "Gesù non cerca seguaci, cerca amanti".
L'ultima riga dietro il faccione di Gassman dice: "Perché leggere poesia è avere ancora voglia di ascoltare".

domenica 18 dicembre 2011

Nuova musica in città

Il fatto pubblico: "A Firenze sta sorgendo una città della musica. È stata chiamata Teatro dell'Opera di Firenze, nome semplice per farsi capire meglio dai turisti stranieri, ma si allargherà a diversi generi", riprendo da Corriere.it. L'inaugurazione ci sarà il prossimo mercoledì, 21 dicembre, alle 20.30.
Il Maestro Zubin Mehta con l'Orchestra del Maggio Fiorentino eseguirà (in diretta su Rai5 e su corriere.it) la novità Gegenliebe del fiorentino Sylvano Bussotti e la Nona di Beethoven.

Il fatto privato: Ogni volta che nasce un fatto pubblico dedicato all'arte, qualunque sia la sua natura, va applaudito. Domanda: ma Firenze non è la stessa città in cui pochi giorni fa il folle ha ucciso al mercato due venditori senegalesi?
Pape Diaw, il portavoce della comunità senegalese fiorentina, ha detto una frase semplice e sempre vera: "Non si può essere buoni solo a Natale. Bisogna esserlo tutto l’anno". La musica può aiutare, a sentire tutta un'altra musica.

mercoledì 14 dicembre 2011

I suoni delle parole

Il fatto pubblico: Ringrazio la mia amica Luisa Carrada che sul blog del Mestiere di Scrivere pubblica il post "I microspettacoli delle parole" dove segnala un altro blog, Alce di Alberto Cellotto, dedicato al naming. Il post di ieri di Alce è il primo di una serie che tratterà il fonosimbolismo, cioè l'attenzione ai suoni delle parole e a cosa evocano. La "a", per esempio indica calma e forza, apertura, la "u" è vocale che riporta al buio, alla chiusura. Dice Cellotto: "Oggi mi vien più facile parlare di 'sound design', così come di 'letter design' (gli aspetti tipografici della configurazione delle lettere, particolarmente rilevanti nelle operazioni di identità visiva o di nomi creati per il web).

Il fatto privato: Proprio oggi un'amica mi raccontava del figlio, non più bambino, che a scuola continua a sbagliare le "doppie": l'esercizio consigliato è sia scrivere le parole per vederle e memorizzarle nella loro forma sia ripeterle a voce alta con le doppie al posto giusto per ascoltarne la forza, il puntiglio, insomma il suono che fanno e quello che evocano. Affascinante.
L'esercizio per noi è fare caso ai nomi delle marche che ci circondano - Cif e Smac Acciaio, quale dà l'idea della velocità, quale della forza? - e fare caso al nostro nome - Agata e Ingrid, quale inviteresti per una merenda con burro e marmellata, chi mangia di più, quale ha i capelli ricci?

domenica 11 dicembre 2011

Il cane che ascolta. Anche in ufficio?

Il fatto pubblico: Compare su tre righe nella colonna a fianco a un bell'articolo per famiglie del Corriere della Sera di ieri, La gioia si insegna con l'aiuto delle favole. E' la notizia che in una scuola elementare di Oakhill a Tamworth, nello Staffordshire, un cane aiuta i bambini a leggere ad alta voce.

Foto tratta dal sito nestorepaladinoambiente.it
Danny, così si chiama il levriero, è un “cane che ascolta”: è stato inserito in un programma pilota, chiamato Reading Education Assistance Dogs (R.E.A.D.), inventato negli Stati Uniti. Tony Nevett, laureato in terapia assistita dagli animali, è il padrone del levriero, che spiega come Danny riesca a incoraggiare i piccoli per la sua presenza attiva. Non li giudica, non ride di loro, non trasmette ansia ma la tranquillità e la fiducia necessarie a superare l'ostacolo e leggere ad alta voce in aula.


Il fatto privato: Da oggi non si potrà più usare quella brutta espressione che è "non c'era neanche un cane ad ascoltarmi". Mi chiedo se sia possibile portare un cane in ufficio: per aumentare l'autostima del collega insicuro, per ridurre l'ansia della ragazza che si sente sempre sotto esame, per imparare a gestire i gruppi, gli imprevisti, i silenzi e il rumore. E io? Io ci giocherei, perché vado pazza per i cani e non ascolterei quella voce che mi direbbe: "Da domani vai a giocare fuori". Ecco, lascio Danny nella sua scuola nello Staffordshire, magari invito i colleghi a diventare ascoltatori attenti, alzando un orecchio e muovendo piano il capo, scodinzolando se è il caso;-)

giovedì 8 dicembre 2011

Maria, donna senza retorica

Il fatto pubblico: "Donna vera, prima di tutto. Ma soprattutto donna di poche parole. Non perché timida, non perché irresoluta, non perché arida di sentimenti o incapace di esprimerli. Donna di poche parole perché afferrata dalla Parola, ne ha così vissuta la lancinante essenzialità, da saper distinguere senza molta fatica il genuino tra mille surrogati, il panno forte nella sporta degli straccivendoli, la voce autentica in una libreria di apocrifi, il quadro d'autore nel cumulo delle contraffazioni" (tratto da don Tonino Bello, Maria donna dei nostri giorni)

Il fatto privato: Oggi è l'Immacolata Concezione, secondo il dogma della Chiesa cattolica e in riferimento alla tradizione della Chiesa d'Oriente. E' un giorno di festa e di riposo dal lavoro, per chi il lavoro ce l'ha. Oggi può essere l'occasione per ricominciare a lasciare cadere le parole vuote, quelle che, sarà un caso?, mi sembra si affaccino proprio sulle labbra, con o senza rossetto, di noi donne.
Preferisco tutto il gergo tecnico di cui mi sono nutrita in questa settimana di lavoro con ragazzi giovani, entusiasti e convinti che per cambiare il mondo basti fare swipe con l'indice e il pollice come su un qualsiasi dispositivo mobile di cui mi mostravano le meraviglie. Riusciremo a trovare un punto d'equilibrio?

lunedì 5 dicembre 2011

Ascoltare le storie degli altri

Il fatto pubblico: "La maggior parte delle persone non ascolta". Riporta Mariella Governo sul suo sito dedicato alla comunicazione e anche alle storie degli altri. Quella dedicata all'ascolto è ripresa appunto da un intervento della psicoterapeuta Federica Mormando apparso sul Corriere della Sera il 12 novembre scorso. "Farsi ascoltare dipende anche dall'esempio di ascolto che diamo, cioè dall'attenzione che prestiamo a quello che l'interlocutore ci dice, a parole, col corpo, nel silenzio.

Il fatto privato: Ho ascoltato il discorso del Presidente del Consiglio Mario Monti in Parlamento. Ho apprezzato pacatezza e risolutezza nello stile, mi sono venuti forti dubbi su alcuni contenuti per cui chiederò consulenze incrociate a chi ne sa più di me. Nel frattempo ascolto e rimetto indietro il nastro: la parola "sacrificio" fa commuovere anche me (grazie alla ministra Fornero per quelle lacrime vere).

domenica 4 dicembre 2011

Scatta una foto e salva la faccia

Il fatto pubblico: Si chiama Low Resolution Generation ed è la campagna fotografica internazionale che l'organizzazione no profit Shoot for Change dedica alla crisi, al lavoro precario, a una generazione senza identità. S4C è fatta proprio di fotografi, designer e artisti che "scattano" sui temi sociali, partendo da fatti particolari con la buona presunzione di cambiare quelli generali. Non è un caso se il payoff dell'organizzazione è "Shoot Local, Change global".

Il fatto privato: La campagna fotografica è stata ideata da Stefania Marini, che ho conosciuto ieri sera. L'idea è semplice ed efficace: volti definiti con pochi pixel, almeno tanti quanti sono gli euro al mese guadagnati, storie di persone la cui identità rischia di scomparire. Ognuno di noi può partecipare allo sviluppo della campagna: basta inviare altre foto alla pagina Facebook dedicata e sulla piattaforma di condivisione foto Flickr. Inutile dire che noi crediamo, almeno Stefania e io, che il lavoro contribuisca a formare l'identità di una persona e che lo scopo ultimo del lavoro sia non il lavoro ma l'uomo, cioè l'essere umano che ci mette la faccia. Per fortuna siamo in buona compagnia;-) Non per sfortuna le situazioni del lavoro sono molto difficili e ancora irrisolte.

sabato 3 dicembre 2011

La testa e la mano

Il fatto pubblico: Il "Club della Lettura" del Corriere della Sera propone una riflessione di Gillo Dorfles sul recupero della manualità. Pare che oggi stia tornando importante, se non fondamentale, il rapporto tra il corpo e l'attività creativa. Abbiamo cioè bisogno di fare, di sudare, di toccare.

Il fatto privato: Ho sempre pensato che molte delle nevrosi di oggi più che di ieri fossero causate da lavori sedentari, tipici del "terziario avanzato", lontano dal mondo della produzione di beni tangibili, ripetitivi e senza guizzo creativo. Lavori che richiedono pure sforzi intellettivi ma che lasciano mortificate altre doti dell'uomo: la sua natura fisica, il contatto con ciò che fa nascere, la capacità di concentrazione e in fin dei conti di amore. Ecco, vorrei l'artista che torni a essere artigiano, vorrei che chi sogna l'atélier conosca anche la bottega. Vorrei non dovermi segnare in palestra per usare tutta me stessa e sentire nuove energie (e anche tanto dolore;-) Vorrei fare come Valentina, che ha tre anni e mette tutta se stessa per impastare, colorare, incollare le sue opere di piccola artista. Poi chiude tutto e corre sul prato davanti casa, con la stessa energia e dedizione di prima.

giovedì 1 dicembre 2011

Suoni quotidiani sull'HIV

Il fatto pubblico: Nella giornata mondiale contro l'Aids, Rai Radio3 sta trasmettendo proprio ora l'audio documentario La remotissima possibilità, di Jonathan Zenti. E' la penultima delle cinque puntate del doc in onda dal 28 novembre al 2 dicembre alle 19.40 all’interno del contenitore di audio documentari “Tre Soldi”.
La remotissima possibilità” nasce da un laboratorio condotto dall'autore e regista all’interno del Liceo Maffei di Verona nella primavera del 2011. Il tema affrontato è quello dell’HIV: ne chiedono e ne raccontano i ragazzi di scuola, si interrogano e riflettono anche gli ascoltatori. Il laboratorio è stato organizzato da Suoni Quotidiani, "l'osservatorio sociale sulle normalità che utillizza l’audiodocumentario come strumento di analisi e la trasmissione orale come mezzo di diffusione dei risultati ottenuti".

Il fatto privato: E' tardi per segnalare un fatto, non si fa mentre il fatto si sta svolgendo. Non metterò una foto d'archivio a questo post, non aspetterò altro tempo per segnalare come certe comunicazioni di servizio siano gradite e vadano incoraggiate.

venerdì 25 novembre 2011

Interim, un audio documentario sul lavoro flessibile

Interim, la locandina dell'evento
Il fatto pubblico: Mercoledì 30 novembre alle 19.30 il cinema Kino di Roma diventa luogo di puro ascolto e presenta l'audio documentario Interim, di Jonathan Zenti, dedicato al lavoro e alla flessibilità.
Per due mesi l’autore ha registrato ciò che accade all´interno di una grande azienda di raccolta e smistamento di ricambi d’auto dove ha lavorato come interinale.


Il fatto privato: Interim è presentato dall'associazione di audio documentaristi Audiodoc. L'audio documentario è uno specifico genere di narrazione orale, il racconto sonoro della realtà.
La possibilità di ascoltare, registrare, ricostruire e proporre il mondo in cui viviamo e quello che andiamo a scoprire.



sabato 19 novembre 2011

Questione di ego

"Nessun individuo che si serva davvero del suo ego, del suo vero ego, riesce a trovare il tempo per qualche maledetto hobby".

(Zooey, tratto da Franny e Zooey, di J.D. Salinger. Il mio libro del cuore, delle grandi decisioni, dalla copertina bianca che nel tempo ha cambiato colore, quello più riletto, portato a spasso in ogni posto).

mercoledì 16 novembre 2011

Tutti a scuola

Il fatto pubblico: Sabato scorso, il 12 novembre, si è svolto nelle 5 province laziali (In)formiamoci, il progetto di orientamento e motivazione rivolto agli studenti degli ultimi anni delle scuole superiori. Hanno organizzato l'evento i ragazzi dell'associazione Rena, a cui avevo già accennato in un precedente post.
In pratica, oltre cento "arenauti" provenienti da ogni parte d’Italia e dall’estero sono andati presso alcune scuole selezionate e hanno condiviso con gli studenti le loro storie personali e professionali, li hanno incoraggiati a scoprire e seguire le loro passioni e si sono proposti come mentori nel percorso di avvicinamento alla scelta universitaria o all’entrata nel mondo del lavoro.

Il fatto privato: Ho partecipato a (In)formiamoci e con alcuni ragazzi sono andata al liceo Righi di Roma. E' stata un'esperienza bella, faticosa, provocatoria: perché quando io ero a scuola ognuno si faceva i fatti propri? Perché al lavoro ognuno continua a farsi i fatti propri? Perché si plaude al presidente della Repubblica Napolitano quando dice che "l'italia deve diventare il più rapidamente possibile un Paese aperto ai giovani, deve offrire opportunità non viziate da favoritismi e creare per il lavoro sistemi assunzione trasparenti" e il giovane che nel frattempo ha messo i capelli bianchi e dice le stesse cose invece dà fastidio? Non è che certe verità passano ancora per ruolo ed età e distanza? Napolitano sta al Quirinale, il trentenne te lo trovi in casa.

venerdì 11 novembre 2011

La proposta indecente

Il fatto pubblico: La rete aiuta il lavoro e dice no a quello sottopagato o gratuito. Su Twitter la principale conversazione seguita muove da #nofreejobs, di Cristina Simone. No free jobs, cioè io non lavoro gratis, non si accettano lavori senza contratto e occupazioni subordinate con partita Iva. Su Wired tutti i riferimenti della protesta che diventa più concreta con la segnalazione delle aziende che fanno proposte "indecenti".

Il fatto privato: Seguo il topic su Twitter e oltre all'indignazione mi colpisce la creatività e le proposte di tutte le persone che rispondo al primo twit, come quello di chi scrive"perché il lavoro si paga. Sennò torniamo al baratto, che è meglio per tutti!" come quello che aggiunge "Insomma: siate folli, siate affamati ma non siate fessi". E dire che il mio post della settimana scorsa, quello che annunciava l'odierna giornata palindroma, mi sembrava un po' ingenuo. Continuiamo a denunciare le proposte indecenti, affinché non sia proprio il cercare lavoro una richiesta indecente.

martedì 8 novembre 2011

La radio non sta mai zitta. E tu?

Il fatto pubblico: Pochi forse lo sanno, ma è nata una nuova radio. Si chiama Giornale Radio Sociale, una striscia informativa quotidiana di tre minuti, online e on air su un circuito di radio FM. 
E' stata presentata al Salone dell’Editoria Sociale di Roma una settimana fa nell’incontro "La radio è come noi, non sta mai zitta". La comunicazione è necessariamente sociale, una radio che affronta temi del cosiddetto "terzo settore" ancora non c'era, il mezzo scelto darà voce al mondo del volontariato, dell'associazionismo, della solidarietà internazionale e del lavoro. 
Il Forum Nazionale del Terzo Settore sarà l'editore, RadioArticolo 1 curerà redazione e messa in onda.

Il fatto privato: Il Giornale Radio Sociale non ha ancora iniziato a trasmettere: ogni tanto vado a vedere se il sito porta novità. Sono impaziente come da tempo non mi capitava prima di un fatto di comunicazione. Sarà che ci credo, sarà che alla presentazione ero tra il pubblico nella saletta del Salone a Testaccio e che a un certo punto mi sono detta "ora dico la mia", e con la voce tremolante ma convinta ho esposto un breve riflessione sulle affinità tra linguaggio radiofonico e linguaggio web: pause, silenzi e spazi bianchi in pagina; testo a blocchi in un caso e nell'altro; inserti musicali e microcontent. Ritmo, soprattutto. Sarà che la radio non sta mai zitta e anche a me, nonostante certi imbarazzi e forse proprio per questo, riesce difficile tacere;-)


sabato 5 novembre 2011

Adagio in automobile

Il fatto pubblico: Adagio im Auto titolava una breve notizia di due giorni fa sulla Suddeutsche Zeitung. Era un invito a guidare lentamente che partiva da quell'Adagio musicale che il ministro dei Trasporti tedesco Peter Ramsauer, anche pianista per passione, conosce bene, visto che ha presentato un cd intitolato "Adagio in automobile" in cui suona il concerto per piano n. 21 di Mozart accompagnato dall'orchestra dell'Opera di Berlino. L'idea è quella di proporre concerti per pianoforte di Mozart per ridurre la rabbia dei cittadini al volante e quindi il numero di incidenti stradali.

Il fatto privato: Leggo la notizia seduta davanti al laghetto, nel verde e nel caldo di Roma in questi giorni. Scopro poi che l'intervista completa al ministro è sulla Franfurter Allgemeine: c'è musica e musica, dice Ramsauer, e anche tutto Mozart non sarebbe utile allo scopo. Bisogna insomma saper distinguere ed educare. Di ritorno dal lavoro, in automobile, più di una radio riprende la notizia e si stupisce dell'iniziativa. Perché? Perché non siamo abituati a un ministro musicista? Perché portare Mozart in macchina suona impegnativo? Perché impedirci in auto l'aggressività repressa in ufficio ci pare l'ennesima cattiveria? 

martedì 1 novembre 2011

11.11.11, giornata palindroma per giovani e lavoro

Il fatto pubblico: Giovani e lavoro è il tema dell'evento Avanti i prossimi, organizzato in occasione della quinta assemblea generale di Rena, Rete per l'Eccellenza Nazionale.
Venerdì 11 novembre dalle 15.30 alle 19.30 al Maxxi di Roma (via Guido Reni 4A), incontro aperto tra giovani e imprenditori, amministratori, docenti, economisti e esperti di nuove tecnologie per capire cose succede nel mondo del lavoro, cosa fare per superare gli ostacoli allo sviluppo, come far crescere l'Italia fatta dai giovani.
Per iscriversi basta andare sul sito di Rena, qui.

Il fatto privato: Non si può aspettare una giornata palindroma, che fa simpatia per i numeri tutti uguali e leggibili nei due sensi, per discutere e trovare soluzioni per noi, cioè per quelli che non si rassegnano a vivere in un paese dove ogni giorno altri numeri vengono dati, e questi ultimi non fanno certo simpatia: 29,3% la disoccupazione giovanile in Italia registrata a settembre. Bisogna fare qualcosa, sempre.
Esempi pratici: esigere sempre lo scontrino fiscale dai commercianti, buoni o cattivi, italiani o stranieri, conosciuti o sconosciuti. Combattere quelli che a scuola chiamavamo favoritismi e al lavoro sono diventate raccomandazioni. Rinunciare a incarichi in nero, o sottopagati, o poco chiari e denunciarli.
A costo di sembrare ingenua, ridicola, anacronistica o ribelle, queste sono le prime voci che trovo nella lista sulla mia lavagna nera. Nera perché d'ardesia;-)

lunedì 31 ottobre 2011

... e anche la poesia

Il fatto pubblico: Mentre l'Istat aggiorna i dati, per ora stime provvisorie comunque tragiche, sulla disoccupazione giovanile e i giovani non posso neanche mettersi più le mani nei capelli perché li hanno già persi (molti miei coetanei, per esempio, una generazione di stressati, ognuno a modo suo), rileggo l'articolo Un sonetto (forse) ci salverà di Giulia Calligaro su Io donna di sabato scorso. E' sulla inutilità e dunque sulla funzione salvifica della poesia.
"La poesia, per fortuna, non serve a nulla", dice la poetessa Antonella Anedda. "La poesia non ha bisogno di fatturare, questa è anche la sua forza", nota il poeta Gian Mario Vinalta. E invece la poesia fattura, se la rivista internazionale Poesia conta circa 12.000 lettori al mese e se, dichiara Mauro Bersani, responsabile della collana di poesia Einaudi, "Oggi un libro di un poeta contemporaneo ci può mettere di più a vendere, ma a differenza della narrativa, la poesia non ha resi".

Il fatto privato: A scuola ci hanno fatto leggere tante poesie, all'inizio imparate a memoria, poi sottoposte alla versione in prosa, come dire: preparati a fare i conti con la realtà, appena esci da qui. Vorrei tornare a quelle ore passate a leggere poesie. Senza la versione in prosa, né l'interrogazione.

domenica 30 ottobre 2011

... però c'è la danza...

Il fatto pubblico: Il 4 novembre esce Pina, il film di Wim Wenders dedicato a Pina Bausch, la coreografa tedesca morta il 30 giugno 2009. Il trailer è su vari siti in rete, tra cui la rivista Internazionale da cui lo prendo. Le parole per dirlo sono "Balla, balla, altrimenti siamo perduti". E la danza è vita, amore, libertà, lotta.

Il fatto privato: Ho tradotto alcune parole del trailer, le altre le lascio a chi imparerà la musicalità del tedesco dal frammento (e da Google Traduttore;-) o magari dal confronto con la versione già tradotta. Sono poche parole, comunque utili indicazioni per farsi ispirare non tanto e non solo al teatrodanza ma proprio alla vita. Scusate se pare troppo.

sabato 29 ottobre 2011

La crisi c'è, però...

Il fatto pubblico: Sulle pagine del Corriere della Sera, di carta, Maria Laura Rodotà oggi argomenta come cambia la percezione del denaro in tempo di crisi e quali sono i mezzi per affrontarla perfino con gusto: donare, aiutare, condividere. Avere meno soldi (e non essere infelici) è un pezzo appunto gustoso, come tutti i suoi, e "tentativamente consolatorio", come lei stessa scrive qui.
Si va dal baratto, di tempo, vestiti, case per le vacanze ai gesti di solidarietà piccoli e quotidiani all'orto fai da te e al bricolage non per hobby.

Il fatto privato: Quasi una settimana senza scrivere un post ma una settimana piena di doni e condivisioni. E mentre leggo l'articolo della Rodotà penso al mio amico S. che offre pasta fatta in casa in cambio dell'auto per spostarsi, al mio amico R. che ha dato lezioni di musica per pagarsi i massaggi per il mal di schiena (velleitario, forse, ma ditelo a lui che ne soffre), alla mia amica A. che condivide storie sull'autobus verso casa, ai miei vicini di casa con cui facciamo "ringhiera": i milanesi sanno che vuol dire, così come chi è cresciuto a San Lorenzo o a Testaccio a Roma e in tutte quei posti in cui se manca il basilico, basta fare un fischio e Mario, Gianna o Caterina arrivano e ti danno anche dei pomodori. E tu li inviti a pranzo.

domenica 23 ottobre 2011

Il fischio di famiglia

2 marzo 1926

"Henry non ha un fischio di famiglia. Oggi gliel’ho chiesto.
Noi sì. Viene dalla parte di mia madre. Quando andiamo in vacanza con i suoi fratelli fischiamo di continuo. Fischiamo per chiamarci, per avvertirci. Il più bello è quando si parte, quando le macchine sono
cariche, Steve, Jack, Peter e anche il mio babbo si lanciano in una vera sfida. Il più bravo è Peter, lo fa in tremila modi, ma è sempre il nostro fischio".

John Cage
                                                                                                                    

venerdì 21 ottobre 2011

Cos'è il grimaldello?

Il fatto pubblico: C'è un vocabolario di base che è "l'insieme dei vocaboli che risultano certamente noti alla generalità di coloro che hanno frequentato la scuola almeno fino alla terza media, cioè tutt'intera la 'scuola di base'", ci diceva il linguista Tullio De Mauro in Guida all'uso delle parole, già nel 1980.
Il vocabolario di base così come tutta la nostra lingua cambia nel tempo e se acquisisce nuove vocaboli ne perde anche negli anni.

Leggo e copio dal Corriere della Sera che "Per tutelare l'italiano che scompare - e forse per tutelare anche se stessa, aggiungo io -, la Società Dante Alighieri, che dal 1889 si propone diffondere la lingua e la cultura italiane nel mondo, ha lanciato la campagna Adotta una parola. In collaborazione con quattro dizionari d’italiano (Devoto Oli, Garzanti, Sabatini Coletti e Zingarelli) ha selezionato le parole in via d'estinzione nella nostra lingua. Sul sito dell'iniziativa, chiunque ami l'idioma del bel paese può scegliere una parola, adottarla e diventarne il custode per un anno, impegnandosi a promuoverne l’utilizzo, segnalarne abusi e registrare nuovi significati".

Il fatto privato: Mi sembra una bellissima iniziativa. Ancora non ho scelto la parola di cui voglio diventare custode, ho scoperto che ce ne sono alcune che conosco e altre che non ho mai sentito pronunciare e non ho mai visto scritte. Che vergogna, devo correre ai ripari e rimetterle in circolazione: poi saranno ancora l'uso e i fatti del mondo a segnare il loro destino. Se sono in via di estinzione ci sarà un motivo, se il motivo si chiama pigrizia, facciamo uno sforzo: arricchiamo il nostro vocabolario di base e con quello arriviamo a capire e a usare altre parole. Le parole come grimaldello... Cosè il grimaldello?

giovedì 20 ottobre 2011

Scrivere, cancellare, riscrivere

Il fatto pubblico: L'ultimo post del blog Lo fa anche Baricco, dedicato ai bambini con disturbo di apprendimento e di come la logopedia può aiutarli, racconta la paura di sbagliare e la libertà di scrivere, cancellare, ricominciare e riscrivere. Con una bic.
L'ultimo video di Wired tv presenta padre e figlio alle prese con la macchina da scrivere Olivetti Lettera 22: "Non si cancella niente", dice il padre. "Ecco come si corregge", dice il figlio, "scrivendolo sopra"!

Il fatto privato: Angela ricorda l'esame da giornalista professionista, quando ancora, fino a pochi anni fa, si doveva usare la macchina da scrivere, fare un gran baccano, dimostrare che la professione è prima di tutto un mestiere artigianale e sperare che le dita e la testa che le guida fossero sciolte, sicure, avvezze al mezzo vetusto seppur affascinante. Angela ricorda anche che in realtà lei sbagliava pochissimo perché c'era un tempo che separava il pensiero dall'azione sui tasti e le permetteva di ascoltare per bene le rotelle dell'ingranaggio interiore, non solo quelle della macchina. Mi hanno fatto venir voglia, lei e padre e figlio nel video, di andare al mercatino e trovare la mia Lettera 22;-)

venerdì 14 ottobre 2011

Quale cuffie scelgo?

Il fatto pubblico: Naxos Audiobooks è un’etichetta discografica di musica classica che pubblica anche audiolibri. Una sezione del sito è dedicata alla scelta delle cuffie, che non deve mai avvenire a caso. "Three important things to consider when choosing headphones for the spoken word" sono:
1. la comodità, soprattutto se si ascolta un audiolibro per lungo tempo, durante un viaggio.
1. la risposta in frequenza, cioè l'aderenza alla frequenza della sorgente. In pratica se riescono a tenere il più possibile gli alti e bassi del discorso.
3. la capacità di isolamento dal rumore d'ambiente.

Tutti i dettagli nella sezione Headphone Selection, colonna a destra. Il sito, le opere e anche questa sezione sono in inglese.

Il fatto privato: Lavoro in un open space. Con i pro e i contro dell'open space: le parole che si sovrappongono, le telefonate che certe volte si vorrebbe non ascoltare, i commenti a voce alta, le cuffie che non isolano perché costano poco e non sono quelle professionali. Eppure. Quando le parole, le telefonate, i commenti non ci sono mi sembra che manchi qualcosa che sa di famiglia, perfino di casa. Succede.

mercoledì 12 ottobre 2011

Libri, audiolibri, cuffie e un po' di vino

Il fatto pubblico: Era ora. Un portale italiano dedicato a informare sull'editoria. Tante le categorie attraverso cui sono raccolte, organizzate e riproposte le informazioni che vengono da questo mondo affascinante: agenzie letterarie, biblioteche, concorsi letterari, fiere del libro, riviste e blog letterari, offerte di lavoro, audiolibri... Il portale si chiama Tropico del Libro e propone un viaggio che non finirà mai. Il pay off è "chi legge trova".

Il fatto privato: Io ho trovato Tropico del Libro a Mal di Libri, la manifestazione di sabato e domenica scorsa al Forte Fanfulla, al Pigneto a Roma. Parole in cuffia era lì e loro, cioè i professionisti del settore che hanno messo su il Tropico, erano i miei vicini di stand: insieme abbiamo condiviso lettori e letture, ascoltatori e fotografi,  anche una ciabatta multipresa e qualche sorso di vino;-) Quella che da domenica sto spulciando sul loro sito è la sezione dedicata agli audiolibriche sembra non finire mai tanto è ricca. Bravi e grazie.

domenica 9 ottobre 2011

La radio suona il web

Il fatto pubblico: Dal lunedì al venerdì dalle 22.30 a mezzanotte va in onda su Rai Radio 2 RaiTunes, che dire trasmissione radiofonica è dire poco. Il conduttore Alessio Bertallot sperimenta linguaggi diversi e permette alla radio di aprirsi ad altri media. Una webcam riprende e manda via web quello che accade in studio durante la musica - illustratori che fanno le copertine dei dischi, per esempio - oppure la musica stessa è scelta in base ai link a YouTube che gli ascoltatori divenuti anche autori hanno postato sulla pagina Facebook della trasmissione.

"La cosa interessante è ciò che rimane sulla nostra pagina Facebook: una raccolta fatta in crowdsourcing di quello che può essere il rumore di fondo della musica secondo la prospettiva del pubblico. È un qualcosa che racconta tanto della nostra società". Lo dice Bertallot nella bella intervista su Wired con video di improvvisazione artistica in cui Gipi disegna sulla musica del gruppo Le Luci Della Centrale Elettrica.

Il fatto privato: Mi piace RaiTunes e mi piace la radio perché consente di fare quello che abbiamo sempre fatto: tentare di ballare mentre ascoltiamo un pezzo, disegnare le immagini che ci vengono in mente quando la musica ci provoca di più, condividere con l'amica l'intervista al cantante preferito, telefonare e dire in diretta, senza vergogna, che il primo amore è finito e che gli dedichiamo una canzone. Prima lo facevamo solo col telefono, ognuno a casa propria, adesso i linguaggi diversi li mettiamo insieme e saltiamo da un mezzo di comunicazione all'altro. Affascinante.

giovedì 6 ottobre 2011

Steve Jobs a casa mia

Il fatto pubblico: Il discorso di Steve Jobs ai neolaureati di Stanford nel 2005 sta su YouTube e, nella parte più visionaria e stimolante, come ritaglio di giornale tra i libri più cari della mia libreria.

Il fatto privato: L'ipod si è infilato nelle mie giornate nel 2005 e il MacBook quest'anno. Il primo è un regalo, per il secondo mi sono fidata dell'amico esperto. La fiducia e la sorpresa sono i motivi che hanno fatto grande la Apple e che fanno grande chi lavora con gusto, magari dando un morso alla mela.

lunedì 3 ottobre 2011

Il rock dove lo vuoi tu

Il fatto pubblico: A Kabul si è svolto sabato scorso l'Afghan Music Festival, che ha portato nel paese la musica rock vietata dai Talebani. Per molti è stata la prima volta che assistevano a un concerto dal vivo e che ascoltavano musica rock. I concerti "underground" lì iniziano alle 8.00 di sera e terminano alle 10.30.  Non importa, piano piano tornerà la musica libera.

Il fatto privato: Chissà cosa penserebbero i puristi della scrittura se sapessero che i lavori più lunghi e insidiosi li accompagno al rock dei Linkin Park;-)

venerdì 30 settembre 2011

Sento, dunque sono

"Vedere, toccare, odorare, gustare, ascoltare: più la sensorialità è larga, più il mondo ci appare benevolo".
                                                              David Le Breton, Il sapore del mondo

giovedì 29 settembre 2011

La festa della parola

Il fatto pubblico: "Bellezza, paura, lavoro, sud, parole che pronunceremo per tracciare spazialmente e concettualmente un percorso di critica all’esistente da intraprendere insieme, per costruire collettivamente un discorso, uscire dal normale e riconoscere il comune che diversamente abitiamo e che dev’essere visto, toccato, digerito". L'avrei fatta più semplice, con parole concrete e radenti, la presentazione della manifestazione Logos, Festa della parola, all'ex Snia Viscosa a Roma, dal 28 a 2 ottobre. Cioè da ieri fino a domenica prossima. Il programma è qui.

Il fatto privato: Qualcosa si muove: settembre e ottobre sono mesi carichi di attesa, trepidazione, viaggi fuori e dentro di sé, riflessioni e condivisioni. Storie a voce alta e a bassa voce. A 'Logos' sabato 1° ottobre si parla di lavoro. Ma si parla di lavoro anche il giorno prima, venerdì 30 settembre, all'incontro delle 17.00 "70 anni di faccende. Le donne raccontano il lavoro", a cura del Centro Donne D.A.L.I.A. Non sprechiamo nemmeno una parola.


martedì 27 settembre 2011

Raccontami una storia

Il fatto pubblico: Dal 30 settembre al 3 ottobre si svolgerà la terza edizione italiana del Festival Internazionale di storytelling, ideato e curato dalla compagnia di narrazione 'Raccontamiunastoria'. Il Festival si terrà presso il Parco dell'Appia Antica e parteciperanno storyteller internazionali e italiani che racconteranno storie intorno al tema 'Nascita e rinascita'. Nove i Paesi coinvolti: Canada, Inghilterra, Galles, Francia, Portogallo, Messico, Norvegia, Stati Uniti, Italia. Le narrazioni saranno in italiano e in inglese. Questo il programma.
Anteprima giovedì 30 settembre alle 21.00 presso la Basilica di Santa Maria del Popolo con due spettacoli inediti dedicati allo storytelling biblico.

Il fatto privato
: Sono stata alle precedenti edizioni e sono stata bene, immersa nelle storie che ho ascoltato e di quelle altre che mi sono venute in mente. Un viaggio itenerante in Italia e nel mondo, dentro di sé e nei racconti che da bambina sentivo in vacanza in montagna, seduta sull'uscio accanto a Mimmo, Adelmo, Pietruccio, zia Anita, Maria e tanti altri antichi personaggi delle fiabe di casa nostra. Anzi, di casa dei miei nonni;-)
Per raccontare, e ascoltare, una storia ci vuole tempo. Il Festival può essere un'occasione per ritrovarlo.

sabato 24 settembre 2011

Studiare gratis. In Germania

Il fatto pubblico: La notizia è questa e sembra che possa non riguardarci: Ad Amburgo l'università torna gratuita. Dal 1° ottobre vengono cancellate le tasse universitarie per tutte le università pubbliche dello stato di Amburgo. Gli studenti tornano a studiare gratuitamente dopo che nel 2007 le tasse universitarie erano state reintrodotte e dopo che la primavera scorsa gli stessi studenti avevano protestato per ottenere la loro eliminazione.
Fare paragoni con l'Italia non serve ma agli spiriti non ancora morti e alle teste più sveglie fa venire ugualmente voglia di dire e fare qualcosa per trarre ispirazione da uno Stato con cui ci si confronta solo per motivi economici, anzi finanziari.

Il fatto privato: Parlare con gli studenti tedeschi, da sempre, è abbastanza scoraggiante: dalla tessera dell'autobus a quella del cinema, alle lezioni universitarie come alle feste tra compagni di corso, insomma nelle piccole e grandi cose che fanno la vita di chi studia, si capisce che la formazione dei ragazzi, praticamente in tutti i Länder, sta al primo posto. Ed è libera, uguale per tutti, possibile.

giovedì 22 settembre 2011

La musica delle cose

Diego Stocco in lavanderia
Il fatto pubblico: Diego Stocco è un musicista italiano che vive in California e che fa musica non convenzionale perché usa come strumenti elementi naturali e oggetti di uso quotidiano. Ha fatto suonare un albero, per esempio, microfonato e suonato anche con un archetto. E' entrato in una lavanderia e ha registrato un pezzo musicale costruito live dai "rumori" delle tavole da stiro, dai tubi, dalle lavatrici, dalle stampelle. Formidabile, la scoperta e la costruzione del suono, il tirare fuori la potenzialità sonora di quello che ci circonda.

Il fatto privato: La scorsa settimana ho comprato una nuova lavatrice. A parte i prezzi, quello che mi ha colpito è stata una postazione audio sopra una lavatrice di ultima generazione: per dimostrare che in fase di avvio, centrifuga e risciacqui non si rischia di disturbare i vicini, la lavatrice in questione aveva delle cuffie da indossare e l'invito pubblicitario "Ascolta il suono del silenzio". Chissà che ne pensa Diego Stocco.

mercoledì 21 settembre 2011

Racconti di lavoro

Il fatto pubblico: Questa è l'edizione anglossassone, questa è l'edizione italiana. Granta è una delle più antiche e prestigiose riviste letterarie: nasce a Cambridge nel 1889 come periodico studentesco, nel 1979 viene rilanciata come mensile per nuove forme di scrittura. Quest'anno arriva in Italia edita dalla casa editrice Rizzoli e diretta da Paolo Zaninoni.
Granta Italia ospita testi tradotti dalla versione anglosassone e racconti originali di autori italiani a cui vengono commissionati anche reportage e servizi fotografici sul tema deciso da Granta.com. Il tema del primo numero anche italiano è il lavoro.

Il fatto privato: "Crediamo nel potere e nell’urgenza del racconto e nella sua capacità suprema di descrivere, illuminare e dare forma al reale", dice il giornalista letterario americano John Freeman, che dirige la versione inglese. In tempi di crisi del lavoro e crisi dell'Italia, non penso siano superflui pezzi di carta e pagine web dedicate alla letteratura, bene superfluo, ma assoluto bene.
Mi sarebbe piaciuta di più un'iniziativa tutta italiana, a dire il vero, e avrei apprezzato di più una casa editrice, o la stessa casa editrice, che avesse voluto investire in un progetto nuovo, in un periodico coraggioso come era Granta nel 1889 o negli anni Settanta.

mercoledì 14 settembre 2011

Come (e dove) si forma un orecchio

Il fatto pubblico: L'11 settembre l'inserto Domenica del Sole 24 Ore pubblicava l'articolo "Quest'Italia non ha più orecchio" di Quirino Principe, accademico di Santa Cecilia a Roma che auspicava l'insegnamento della musica in tutte le scuole pubbliche italiane di ogni ordine e rango, non limitata alle scuole specializzate. Insegnamento e pratica di uno strumento musicale.

Il fatto privato: La musica insegna un metodo, aiuta a sviluppare la concentrazione e a dare al tempo un significato e un senso. Suonare uno strumento musicale facilita la conoscenza di sé. L'ho detta grossa, forse, ma se penso ai miei quattro amici musicistitutti diversi tra loro per carattere e stile di vita e per lo strumento che suonano - tromba, clarinetto, piano, batteria -, il tratto comune che vedo è la tenacia nel seguire la partitura e la capacità di improvvisare. Vorrei che a scuola i ragazzi imparassero questo.

Dei quattro amici, solo uno è insegnante di musica nella scuola, guadagna bene e il suo ruolo è riconosciuto e apprezzato dalla comunità. Non vive in Italia;-)

lunedì 12 settembre 2011

Buon rientro a scuola

Il fatto pubblico: "La scuola è uno spazio pubblico di confronto, dove ci si abitua a convivere con chi ha altre consuetudini, altro colore della pelle, altra religione, altre abitudini alimentari". Dice così Stefano Rodotà che su Wired si lamenta dei tagli alla scuola e alla cultura tutta e che invita, purtuttavia, a non accontentarsi.

Il fatto privato: "Lo sai che la maestra è buona?!" E' stupito, contento e più tranquillo il figlio della mia amica che ha iniziato a frequentare la prima elementare, lui e anche lei, insieme. Perché anche le mamme e i papà tornano nel luogo dove "bambine e bambini incontrano il mondo". E si commuovono un po'.

domenica 11 settembre 2011

L'11 settembre e domani riaprono le scuole

Il fatto pubblico: Sono passati 10 anni dall'11 settembre. Il Corriere della Sera ripropone due articoli di diverso stampo dei giornalisti Tiziano Terzani e Oriana Fallaci.
Terzani si chiedeva a un certo punto, e usava la Fallaci come interlocutrice privilegiata dato il tenore del suo articolo, se non fosse stato il caso, nelle scuole, di imparare cos'è l'Islam per non generalizzare mai e per non mettere tutti nella lista dei cattivi. Si chiedeva anche: "Non sarebbe meglio che ci fossero quelli che studiano l’arabo, oltre ai tanti che già studiano l’inglese e magari il giapponese?" Ricordava infine una frase del filosofo ed economista Toynbee: "Le opere di artisti e letterati hanno vita più lunga delle gesta di soldati, di statisti e mercanti. I poeti ed i filosofi vanno più in là degli storici. Ma i santi e i profeti valgono di più di tutti gli altri messi assieme".

Il fatto privato
: Domani riaprono le scuole. Mi auguro che quelle con la presenza più numerosa di bambini di famiglie immigrate siano in grado di dimostrare coi fatti che l'integrazione è possibile, l'insegnamento a livelli alti anche, la collaborazione tra genitori e insegnanti sempre utile.
Non vorrei infatti che proprio l'occasione dell'integrazione fra bambini di religione, abitudini, lingua d'origine diverse vada persa a causa dell'incapacità delle scuole di fare il proprio lavoro e di convincere anche genitori riottosi a lasciare che i propri figli si contaminino con le altre culture senza paura che l'insegnamento uguale per tutti non ce la faccia stare al passo coi tempi. Penso l'educazione all'internazionalità e tutto ciò che significa cominci anche da qui.

mercoledì 7 settembre 2011

Infografica su scuola e lavoro

Il fatto pubblico: Wired di settembre si occupa della scuola con la proposta di un nuovo sistema educativo da parte del pedagogista Sir Ken Robinson.
Internazionale.it riporta la domanda che si fanno gli esperti di risorse umane di TribeHR Chi sono i più grandi lavoratori del mondo?

Il fatto privato: Scuola e lavoro sono intimamente e necessariamente legati, inutile dirlo e peccato che politica ed economia non se ne rendano abbastanza conto. Delle due notizie però oggi guardo l'infografica, quella a mano nel video di Wired.it e quella sulla quantità di ore lavorate paese per paese che Internazionale riporta. Preferisco la mano che illustra la vecchia scuola organizzata come una fabbrica e la necessità di un pensiero laterale, quello dei bambini, per la scuola del futuro. Ma abolire la campanella e basta non è la soluzione;-)

domenica 4 settembre 2011

Pane e libri, cose buone da toccare con mano

Il fatto pubblico: Al pane di Roma mancano braccia, titolava qualche giorno fa il Corriere della Sera. Circa trecento, secondo i calcoli del presidente dell’Unione panificatori della Confcommercio Giancarlo Giambarresi, per i seicento forni e anche più che esistono nella capitale. La Confcommercio organizza da tempo corsi professionali per imparare un mestiere che dà soddisfazioni, uno stipendio alto, orari che ad alcuni fanno rinunciare e sacrifici come tutti i lavori fatti bene. Chi desidera candidarsi può inviare il curriculum alla mail panificatori@confcommercioroma.it

Il logo della casa editrice Pulcinoelefante
Il fatto privato: Qualche anno fa ho incontrato a Roma, dove esponeva i suoi piccoli libretti, l'editore Alberto Casiraghy, della Pulcinoelefante, piccola casa editrice di Osnago, in provincia di Lecco. Le edizioni della Pulcinoelefante, che stampa dal 1982, si trovano solo da alcuni librai affezionati come a Milano la Libreria del Corso e la galleria L'Affiche (correggetemi se non è più così). Sono libretti unici, merce rara e totalmente artigianale se pensiamo che in giornata si può avere il proprio libro fatto: si portano le parole, o i disegni, Casiraghy prende carta e formato (13,5x19,5cm), 8 pagine escono dal torchio tipografico e vengono cucite e assaporate con cura come si fosse dal sarto o dal panettiere. "L'unico editore che stampa in giornata", aveva detto l'altro editore Vanni Scheiwiller. Ora ho capito perché mi piace il profumo del pane e quello della carta, perché mi piacere toccare i libri come i filoni o le rosette. Perché ai ragazzi che cercano lavoro vorrei dire di imparare un mestiere che faccia cose buone, da toccare con mano.

giovedì 1 settembre 2011

I suoni urbani fanno una canzone

Il fatto pubblico: E' possibile costruire una canzone semplicemente a partire dai suoni della nostra città? Per la serie dei Crash Test della rivista Wired, ossia della tecnologia messa alla prova dai non esperti a cui quelli di Wired affidano appunto il compito di provarla, stavolta si gioca con un campionatore di suoni, l'Akai Mpc500il compito è affidato invece all'esperto sound designer Painé. Il suono della pioggia, quello del cucchiaino nella tazzina del caffè, quello del tram in arrivo e tanti altri vengono registrati, poi editati e inseriti via usb nel campionatore che li distribuisce nei tasti. Poi si suona. La canzone si chiama Rotella ed è possibile scaricarla gratuitamente in mp3, qui su Wired.it

Il fatto privato: L'anno scorso con alcuni colleghi abbiamo realizzato il video "A tempo di clic", per promuovere il lancio di un prodotto finanziario che il clic lo porta anche nel nome. Un esperimento che partiva dalla stessa idea di Wired: cogliere i suoni che ci circondano e farne musica. Noi abbiamo fatto suonare oggetti d'uso quotidiano a partire dai loro clic. Quello a cui sono affezionata è il suono del barattolo del sale di casa mia, che poi è tornato al suo posto;-)

mercoledì 31 agosto 2011

Il lavoro a teatro

Il fatto pubblico: L’Officina Culturale della Tuscia in collaborazione con l’associazione Culturale VentiChiaviTeatro, l’Associazione Culturale ARCI Percorsi, l’Officina Culturale della Bassa Sabina, l’Officina 10/11 di Triangolo Scaleno Teatro propongono la prima edizione del bando “Storie di lavoro”.
Attraverso questo bando verrà selezionato uno spettacolo particolarmente significativo da inserire nelle programmazioni 2011-2012 degli enti promotori.
Il progetto intende favorire e sostenere le compagnie che trattino nei loro spettacoli tematiche inerenti il lavoro in ogni sua forma. Il bando si rivolge a gruppi, compagnie e singoli artisti senza limitazioni di età operanti sul territorio nazionale ed europeo. Sono escluse le compagnie amatoriali.

Sono ammessi sia spettacoli che hanno già debuttato sia spettacoli inediti. Gli spettacoli inediti dovranno comunque essere corredati di video. Lo spettacolo deve avere durata non inferiore ai 50 minuti.
Attenzione, il bando scade il 5 settembre 2011. Per scaricare il bando completo bisogna andare sul blog
http://festivalstoriedilavoro.blogspot.com/

Il fatto privato: Penso che molti fatti privati possano diventare, proprio a teatro, fatti pubblici. Penso che molti drammi, ilarità, paradossi, buone e cattive pratiche lavorative necessitino di venire rappresentati. Per almeno due motivi: affinché ci si liberi di loro per poter lavorare meglio e per condividere un'esperienza vissuta da qualcuno come noi. Il teatro fa sentire meno soli.

martedì 30 agosto 2011

Un lavoro che dura una vita

Il fatto pubblico: Anche i tedeschi riflettono sulla situazione del mercato del lavoro.
La notizia è che il numero dei pensionati che hanno un lavoretto, una consulenza, un piede nella vecchia ditta o una parola in una nuova attività aumenta. Dentro questa percentuale c'è chi è costretto a lavorare, perché la pensione non gli basta, e chi invece sceglie di lavorare. In questo secondo caso si tratta spesso di lavori intellettuali, con una buona dose di libertà e autonomia. In una parola, Zeitsouveränität: sono padrone, anzi re, del mio tempo.

Il calzaturificio dei fratelli Perkal, calzolai a Sidney da 62 anni
Il fatto privato: In Italia quello coi capelli bianchi continua a lavorare anche se in pensione perché gli piace sentirsi attivo, perché la pensione che dà anche alla moglie da cui è separato gli basta, perché non vuole porer fine a un'abitudine che dura da quasi una vita. Quello coi capelli brizzolati che lavora al ministero teme che la manovra economica non lo faccia più andare in pensione e lui è stanco e la pensione se la merita. Quello coi capelli biondi fa tanti lavoretti ma non riesce ad arrivare a fine mese.
Come possono parlarsi tutti e tre, se ognuno è preoccupato solo di sé? Lo stato sociale non dovrebbe farli vivere assieme, uno di sostegno all'altro e tutti intenti a coltivare i propri talenti, di cui si gioveranno anche gli altri?
La risposta mi viene dalle bellissime foto dei fratelli calzolai che vedo online proprio sul sito del settimanale tedesco die Zeit: Gli ultimi della loro generazione (e la parola "generazione" non è usata a caso, purtroppo).

venerdì 26 agosto 2011

La vecchia radio non è poi così vecchia

Il fatto pubblico: Nel nono rapporto Censis/Ucsi sulla comunicazione uscito il 13 luglio scorso dal titolo I media personali nell'era digitale, leggiamo che dopo Internet la radio è il mezzo che nell'ultimo decennio ha guadagnato più utenti: +14,8% dal 2002. Si rafforza l'autoradio, con il 65,2% di utenza, incrementando nell'ultimo biennio di 1,4 punti percentuali i suoi ascoltatori". Per scaricarlo basta andare sul sito del Censis (http://www.censis.it/), area download della colonna di destra, registrarsi e scaricarlo.

Il fatto privato: Di ritorno dalle vacanze do un'occhiata al sito del Corriere della Sera Atcasa (http://www.http//atcasa.corriere.it/) e leggo che l'artista Joe Dobson rimette a posto radio d'epoca comprate su eBay e le rivende trasformate in dock di alimentazione e diffusione audio per iPod. Mi piace la comministione passato-presente/analogico-digitale dei Deco Blaster, amplificatori del suono. La radio continua a farci sognare, in un modo o nell'altro.

giovedì 11 agosto 2011

Buone vacanze

Semplicemente buone vacanze... Ognuno come può dove vuole con chi si trova.

Io andrò al mare, la mia amica Francesca è in montagna. A lei e a tutti gli scopritori di nuovi sentieri, innamorati del silenzio, dedico questo post.

mercoledì 10 agosto 2011

La conversazione, quella vera

Il fatto pubblico: Leggo sul Corriere della Sera di oggi un fondino di Giorgio Montefoschi nella pagina della Cultura (pag. 36), si intitola "Nostalgia della conversazione nella società del frastuono". Montefoschi ricorda dapprima quanto attorno alla conversazione si svolgevano i fatti fondamentali di altrettanto fondamentali romanzi di fine Ottocento e inizio Novecento e poi quanto sia stato piacevole per lui un pomeriggio passato a casa di amici a fare sana conversazione, quella per cui passa il tempo e non te ne accorgi.

Il fatto privato: Tremo all'idea dei vicini di ombrellone che urlano ai figli ormai grandi e lontani come hanno tremato le mie orecchie, fino ai ieri, ai suoni scomposti di colleghi che "obbediscono all'ansia di certificare senza alcuna possibilità di dubbio le proprie posizioni" (Montefoschi). Tremo e quindi faccio rumore anche io. Me ne scuso.
Apprezzo tuttavia la conversazione sana, quella che permette confronto e conoscenza, passione e contemplazione. In questi giorni di agosto le belle conversazioni, tuttavia, sono arrivate: a cena dopo aver montato mobili Ikea, al lavoro durante la pausa pranzo con altre colleghi;-) nel condominio, udite udite, con i vicini di casa durante un guasto elettrico nella zona. Profondamente grata di vivere, a volte, dentro quei romanzi del secolo scorso che tanto mi affascinano.

venerdì 5 agosto 2011

In questo post c'è un errore. L'errore è il muro

Il fatto pubblico: Sono iniziati i lavori di scavo del fossato che chiuderà i confini della Grecia dalla vicina Turchia. Sarà lungo 120 chilometri, largo 30 metri e profondo sette. Fermerà gli immigrati su una delle rotte più utilizzate per entrare nel Vecchio Continente. Questo nonostante le riserve dell’Unione europa.

Il fatto privato: Il popolo Saharawi è costretto a vivere da più di 30 anni in gran parte confinato in campi profughi a sud dell’Algeria, nel deserto del Sahara, uno dei territori più inospitali del pianeta. Un'altra parte dello stesso popolo vive sotto occupazione del Marocco nel territorio di provenienza, il Sahara Occidentale appunto, ex colonia spagnola che nel nel 1975 ottenne l’indipendenza e che subito dopo veniva invaso dal Marocco e dalla Mauritania. Nel ‘91 Rabat ha tirato su una muraglia fortificata e minata di 2.700 chilometri che separa chi è rimasto nella terra d’origine da coloro che vivono nelle tende e nelle case di tufo del campo profughi.

In questo post c'è un errore: la situazione dei Saharawi non è un fatto privato - se qualcuno facesse qualcosa per realizzare il referendum già stabilito dall'Onu, per esempio - così come la situazione in Grecia e Turchia non è cosa solo pubblica visto che riguarda ciascuna delle persone che migrano o che restano o che lì già vivono. Cioè, sono fatti che vanno rilanciati, discussi e muri e fossati da sempre dividono e fanno male. L'errore è il muro.

martedì 2 agosto 2011

Fili d'erba in regalo per te

Fili d'erba, Laura De Luca
Il fatto pubblico e il fatto privato oggi li metto insieme per fare un regalo.
Il regalo è personalissimo eppure vale per tutti. E' un fatto privato che corre il rischio di diventare pubblico, perfino di sconvolgere pur non servendo a niente, non essendo niente. Solo fili d'erba.

Si chiama così il regalo che Laura De Luca ci ha fatto nel corso di quest'anno, puntuale nella casella mail.
Non l'ho mai scartato subito - e leggendo ieri la sua storia penso di aver fatto bene - l'ho lasciato decantare un po' e l'ho gustato ieri sera quando non avevo nulla da festeggiare. Mi è piaciuto.

Le parole sono della giornalista e scrittrice Laura De Luca, appunto, la chitarra solista di Silvano Valci. Il resto, cioè la "web opera" è sul sito di Laura, dove ci sono anche altri bellissimi regali.

domenica 31 luglio 2011

Buona domenica di progetti, sogni e impegni

Il fatto pubblico: Il 6 aprile 2009 c'è stato il terremoto che ha colpito L'Aquila e l'Abruzzo. Dopo, circa un anno dopo, è venuto fuori un racconto collettivo  tutto in audio. Si chiama Vibrazioni, l'hanno realizzato i ragazzi delle scuole medie e raccoglie le voci di chi ha tremato. Poi L'Aquila è stata raccontata anche con matita e taccuino, girando per le strade e disegnandola dal vero. E' il progetto di Una carriola di disegni, che raccoglie le immagini dei disegnatori.

Il fatto privato: Mi auguro che L'Aquila torni veramente a volare, come esempio che dalle macerie si può e si deve ricostruire e che la creatività è sì un dono, ma anche un'esigenza, un impegno, l'inizio di un progetto da fare insieme. Ognuno come può e nel campo in cui riesce a seminare meglio.

venerdì 29 luglio 2011

Al Sud la disoccupazione aumenta

Il fatto pubblico: "Tra il 2003 e il 2010 al Sud - si legge nel rapporto Svimez 2011 - gli inattivi (né occupati né disoccupati) sono aumentati di oltre 750mila unità. Mentre crescono i giovani Neet (Not in education, employment or training) con alto livello di istruzione. Quasi un terzo dei diplomati e oltre il 30% dei laureati meridionali under 34 non lavora e non studia".


Il fatto privato: Il rapporto Svimez dice molto di più, mette in relazione la perdita di posti di lavoro, il tasso di disoccupazione e quello degli "scoraggiati", tutti e tre in aumento soprattutto al Sud. Nei numeri, sono circa 167 mila i laureati meridionali fuori dal sistema formativo e del mercato del lavoro, con situazioni critiche in Basilicata e Calabria. 

Altre relazioni mi vengono in mente, questa per esempio: concorrente in un noto quiz tv circa un mese fa, alla mia collega è stata chiesta la definizione di Neet e lei, contratto a tempo indeterminato, ha chiesto l'aiuto da casa. A casa qualcuno ha detto che i Neet sono quelli che non hanno voglia di fare niente. 
Altre relazioni mi vengono in mente, per esempio quest'altra: riprendo la news sul Rapporto Svimez 2011 da Sky TG 24 (ascolta anche l'audio), dove lavorano due compagni d'università, giornalisti professionisti orgogliosi di avercela fatta da soli. Dopo l'orgoglio però serve la pianificazione, l'impegno, la solidarietà, perché sapere che anche solo uno rimane al palo non dovrebbe far dormire la notte. E se risolvessimo la questione solo in termini economici,  pare chiaro che le spese di un non occupato diventano le nostre spese, la sua frustrazione diventa non voto in tempi di elezione, acquisti mancati in tempi di crisi del consumo. Sempre al Sud, dove il sole e il mare tutto l'anno non danno la felicità, soprattutto d'estate. Cosa possiamo fare? 





lunedì 25 luglio 2011

Dal giornale alla radio andata e ritorno

Il fatto pubblico: "Ogni settimana possiamo risvegliarsi". Inizia così ogni audiostoria del mensile E che Reset Radio trasmette corredata di un'essenziale biografia di colui o colei che racconta in prima persona e dell'autore e del fotografo che le storie hanno raccolto. "E" sta per Emergency e l'invito al risveglio ce lo dà Gino Strada.

Il fatto privato: Oggi ho riascoltato Amarsi nella taiga, audiostoria di E del 23 maggio scorso. Perché le cose belle non hanno scadenza.

sabato 23 luglio 2011

In vacanza con un genitore solo

Il fatto pubblico: "Una categoria in ascesa anche in Italia, dove i papà separati sono 4 milioni e secondo i dati diffusi da Children’s Tour e dall’Osservatorio nazionale sul turismo giovanile, nel 2010 almeno 35 mila bambini sotto i 14 anni sono andati in vacanza con un solo genitore, in bilico tra la possibilità di trasformare le ferie in un’opportunità o in un faticoso lavoro estivo". Questo e altro nel post Genitori singoli in vacanza. Mamme in gruppo e papà con le tate, sul blog del Corriere della Sera La 27OraSi riflette sulle vacanze fatte da uno solo dei due, dei costi alti delle formule che includono i nonni, oppure la ex o l'ex, o tutti insieme appassionatamente, o il villaggio vacanze, la tata, in solitaria ma al bimbo non piace.

Il fatto privato: Forse l'argomento è off topic, insomma sono andata fuori tema, qui. Ma ne vedo e ne conosco anche io, di papà e mamme che da soli affrontano la vacanza col figlio di 10 anni - ecco, questa dell'età dei piccoli sembra essere una costante, come se dopo il 2000 tutti si fossero messi a fare figli, che bello, destinati però, nel giro, di pochissimi anni, ad affrontare il nuovo millennio con uno e non con due genitori - e che da soli non ce la fanno e allora si fanno aiutare dalle case dei nonni, dai soldi degli amici, dalla nuova compagna che aspetta la fine della settimana di lui col piccolo per iniziare la sua vacanza, sempre una settimana, col grande. E' un lavoro pure quello, l'attesa, e il suono che emette è il silenzio interrotto dal segnale di un sms che verrà letto dopo il mare, la passeggiata, il gelato, le carte, il pallone.

giovedì 21 luglio 2011

Proposta per l'estate

Il fatto pubblico: Wuz, il portale dedicato alla cultura e ai libri in primis, lancia un'interessante iniziativa estiva. Si chiama Book converter e permette di trasformare gli spiccioli in libri. Non è però un congegno elettronico ma si basa esclusivamente sulla nostra motivazione e volontà nello scegliere di destinare i soldi di un pacchetto di sigarette o di cappuccino e cornetto a un tascabile, per esempio, che intossica di meno e che, questo sì, può creare dipendenza.

Il fatto privato: In tempi di stretta economica la scelta di un libro può apparire superflua, perfino meno necessaria di un salto al bar o di una sigaretta d'evasione. Eppure il libro buono non fa male e fa diventare più ricchi. A volte la scelta di comprare il libro invece della fettina di carne fa saltare la cena, ma poi un piatto di pasta veloce risolve la serata, con buona pace dei nostri gusti e di quelli di chi ci sta accanto;-)