mercoledì 31 agosto 2011

Il lavoro a teatro

Il fatto pubblico: L’Officina Culturale della Tuscia in collaborazione con l’associazione Culturale VentiChiaviTeatro, l’Associazione Culturale ARCI Percorsi, l’Officina Culturale della Bassa Sabina, l’Officina 10/11 di Triangolo Scaleno Teatro propongono la prima edizione del bando “Storie di lavoro”.
Attraverso questo bando verrà selezionato uno spettacolo particolarmente significativo da inserire nelle programmazioni 2011-2012 degli enti promotori.
Il progetto intende favorire e sostenere le compagnie che trattino nei loro spettacoli tematiche inerenti il lavoro in ogni sua forma. Il bando si rivolge a gruppi, compagnie e singoli artisti senza limitazioni di età operanti sul territorio nazionale ed europeo. Sono escluse le compagnie amatoriali.

Sono ammessi sia spettacoli che hanno già debuttato sia spettacoli inediti. Gli spettacoli inediti dovranno comunque essere corredati di video. Lo spettacolo deve avere durata non inferiore ai 50 minuti.
Attenzione, il bando scade il 5 settembre 2011. Per scaricare il bando completo bisogna andare sul blog
http://festivalstoriedilavoro.blogspot.com/

Il fatto privato: Penso che molti fatti privati possano diventare, proprio a teatro, fatti pubblici. Penso che molti drammi, ilarità, paradossi, buone e cattive pratiche lavorative necessitino di venire rappresentati. Per almeno due motivi: affinché ci si liberi di loro per poter lavorare meglio e per condividere un'esperienza vissuta da qualcuno come noi. Il teatro fa sentire meno soli.

martedì 30 agosto 2011

Un lavoro che dura una vita

Il fatto pubblico: Anche i tedeschi riflettono sulla situazione del mercato del lavoro.
La notizia è che il numero dei pensionati che hanno un lavoretto, una consulenza, un piede nella vecchia ditta o una parola in una nuova attività aumenta. Dentro questa percentuale c'è chi è costretto a lavorare, perché la pensione non gli basta, e chi invece sceglie di lavorare. In questo secondo caso si tratta spesso di lavori intellettuali, con una buona dose di libertà e autonomia. In una parola, Zeitsouveränität: sono padrone, anzi re, del mio tempo.

Il calzaturificio dei fratelli Perkal, calzolai a Sidney da 62 anni
Il fatto privato: In Italia quello coi capelli bianchi continua a lavorare anche se in pensione perché gli piace sentirsi attivo, perché la pensione che dà anche alla moglie da cui è separato gli basta, perché non vuole porer fine a un'abitudine che dura da quasi una vita. Quello coi capelli brizzolati che lavora al ministero teme che la manovra economica non lo faccia più andare in pensione e lui è stanco e la pensione se la merita. Quello coi capelli biondi fa tanti lavoretti ma non riesce ad arrivare a fine mese.
Come possono parlarsi tutti e tre, se ognuno è preoccupato solo di sé? Lo stato sociale non dovrebbe farli vivere assieme, uno di sostegno all'altro e tutti intenti a coltivare i propri talenti, di cui si gioveranno anche gli altri?
La risposta mi viene dalle bellissime foto dei fratelli calzolai che vedo online proprio sul sito del settimanale tedesco die Zeit: Gli ultimi della loro generazione (e la parola "generazione" non è usata a caso, purtroppo).

venerdì 26 agosto 2011

La vecchia radio non è poi così vecchia

Il fatto pubblico: Nel nono rapporto Censis/Ucsi sulla comunicazione uscito il 13 luglio scorso dal titolo I media personali nell'era digitale, leggiamo che dopo Internet la radio è il mezzo che nell'ultimo decennio ha guadagnato più utenti: +14,8% dal 2002. Si rafforza l'autoradio, con il 65,2% di utenza, incrementando nell'ultimo biennio di 1,4 punti percentuali i suoi ascoltatori". Per scaricarlo basta andare sul sito del Censis (http://www.censis.it/), area download della colonna di destra, registrarsi e scaricarlo.

Il fatto privato: Di ritorno dalle vacanze do un'occhiata al sito del Corriere della Sera Atcasa (http://www.http//atcasa.corriere.it/) e leggo che l'artista Joe Dobson rimette a posto radio d'epoca comprate su eBay e le rivende trasformate in dock di alimentazione e diffusione audio per iPod. Mi piace la comministione passato-presente/analogico-digitale dei Deco Blaster, amplificatori del suono. La radio continua a farci sognare, in un modo o nell'altro.

giovedì 11 agosto 2011

Buone vacanze

Semplicemente buone vacanze... Ognuno come può dove vuole con chi si trova.

Io andrò al mare, la mia amica Francesca è in montagna. A lei e a tutti gli scopritori di nuovi sentieri, innamorati del silenzio, dedico questo post.

mercoledì 10 agosto 2011

La conversazione, quella vera

Il fatto pubblico: Leggo sul Corriere della Sera di oggi un fondino di Giorgio Montefoschi nella pagina della Cultura (pag. 36), si intitola "Nostalgia della conversazione nella società del frastuono". Montefoschi ricorda dapprima quanto attorno alla conversazione si svolgevano i fatti fondamentali di altrettanto fondamentali romanzi di fine Ottocento e inizio Novecento e poi quanto sia stato piacevole per lui un pomeriggio passato a casa di amici a fare sana conversazione, quella per cui passa il tempo e non te ne accorgi.

Il fatto privato: Tremo all'idea dei vicini di ombrellone che urlano ai figli ormai grandi e lontani come hanno tremato le mie orecchie, fino ai ieri, ai suoni scomposti di colleghi che "obbediscono all'ansia di certificare senza alcuna possibilità di dubbio le proprie posizioni" (Montefoschi). Tremo e quindi faccio rumore anche io. Me ne scuso.
Apprezzo tuttavia la conversazione sana, quella che permette confronto e conoscenza, passione e contemplazione. In questi giorni di agosto le belle conversazioni, tuttavia, sono arrivate: a cena dopo aver montato mobili Ikea, al lavoro durante la pausa pranzo con altre colleghi;-) nel condominio, udite udite, con i vicini di casa durante un guasto elettrico nella zona. Profondamente grata di vivere, a volte, dentro quei romanzi del secolo scorso che tanto mi affascinano.

venerdì 5 agosto 2011

In questo post c'è un errore. L'errore è il muro

Il fatto pubblico: Sono iniziati i lavori di scavo del fossato che chiuderà i confini della Grecia dalla vicina Turchia. Sarà lungo 120 chilometri, largo 30 metri e profondo sette. Fermerà gli immigrati su una delle rotte più utilizzate per entrare nel Vecchio Continente. Questo nonostante le riserve dell’Unione europa.

Il fatto privato: Il popolo Saharawi è costretto a vivere da più di 30 anni in gran parte confinato in campi profughi a sud dell’Algeria, nel deserto del Sahara, uno dei territori più inospitali del pianeta. Un'altra parte dello stesso popolo vive sotto occupazione del Marocco nel territorio di provenienza, il Sahara Occidentale appunto, ex colonia spagnola che nel nel 1975 ottenne l’indipendenza e che subito dopo veniva invaso dal Marocco e dalla Mauritania. Nel ‘91 Rabat ha tirato su una muraglia fortificata e minata di 2.700 chilometri che separa chi è rimasto nella terra d’origine da coloro che vivono nelle tende e nelle case di tufo del campo profughi.

In questo post c'è un errore: la situazione dei Saharawi non è un fatto privato - se qualcuno facesse qualcosa per realizzare il referendum già stabilito dall'Onu, per esempio - così come la situazione in Grecia e Turchia non è cosa solo pubblica visto che riguarda ciascuna delle persone che migrano o che restano o che lì già vivono. Cioè, sono fatti che vanno rilanciati, discussi e muri e fossati da sempre dividono e fanno male. L'errore è il muro.

martedì 2 agosto 2011

Fili d'erba in regalo per te

Fili d'erba, Laura De Luca
Il fatto pubblico e il fatto privato oggi li metto insieme per fare un regalo.
Il regalo è personalissimo eppure vale per tutti. E' un fatto privato che corre il rischio di diventare pubblico, perfino di sconvolgere pur non servendo a niente, non essendo niente. Solo fili d'erba.

Si chiama così il regalo che Laura De Luca ci ha fatto nel corso di quest'anno, puntuale nella casella mail.
Non l'ho mai scartato subito - e leggendo ieri la sua storia penso di aver fatto bene - l'ho lasciato decantare un po' e l'ho gustato ieri sera quando non avevo nulla da festeggiare. Mi è piaciuto.

Le parole sono della giornalista e scrittrice Laura De Luca, appunto, la chitarra solista di Silvano Valci. Il resto, cioè la "web opera" è sul sito di Laura, dove ci sono anche altri bellissimi regali.