sabato 25 giugno 2011

Origami di carta e restauratori alla prova

Il fatto pubblico: Il fatto in sé non fa notizia, semmai notiziola leggera. E sul perché del "leggera" è presto detto, si tratta di carta. Leggera appunto, deperibile, capace di far polvere, rubare spazio anche se con un niente si può disfarsene. Eppure affascinante e addirittura flessibile.
Vedo su Wired.it un video di Matt Shilan al lavoro, mentre crea ciò che ha studiato al computer. Lui è un paper engineer, cioè un ingegnere della carta, e le sue creazioni sono opere d'arte.

Il fatto privato: Una mia amica ha partecipato a un concorso pubblico per un posto in un grande ente che si occupa di conti, numeri, grafici e tabelle. Tifo per lei, affinché abbia superato le prove. Mi auguro che altri restauratori facciano il loro mestiere, trovino chi glielo faccia fare.
Qualcuno fermi, per favore, la necessaria eppure ingiusta tentazione di lasciar andare via i sogni come fossero origami di carta. Quelli li fa Matt Shilan, quelli vanno bene.

Il suono della carta è bellissimo, avete prestato orecchio? Il video che Wired.it ripubblica inizia con pochi secondi di "nero" e il suono soltanto...

domenica 19 giugno 2011

Lo dice anche la Germania

Il fatto pubblico: Dice l'esperto che l'obiettivo dovrà essere "dare a ognuno la libertà di scegliere se lavorare poco o tanto in base alle proprie necessità". In una società armonica, "Wenig Arbeit und Wohlstand sind kein Widerspruch", cioè il poco lavoro e il benessere non sono una contraddizione. E la produttività legata alla tecnologia non fa disoccupazione ma garantisce proprio quella libertà di scelta che permette il riposo, lo svago, l'investimento di se stessi in altri settori e per altri scopi, il ricambio generazionale e occupazionale senza ricorrere a forme estreme e pericolose di flessibilità. Ecco perché i tedeschi possono permettersi di essere "fannulloni eppur benestanti", Faul und wohlhabend come titola e sottotitola (caso mai non fosse già chiaro il punto di vista che troveremo nell'articolo), Die Zeit a proposito dei lavoratori in Europa e nel confronto tra Germania e Grecia, per esempio.

Il fatto privato: Lo ammetto, quando si parla di lavoro mi faccio prendere la mano e poco importa se l'articolo sia scritto in italiano in tedesco o in altra lingua che riesco a capire: dentro devo metterci del mio e il discorso di un altro diventa pretesto per ribadisce le idee che mi sto formando nel tempo sull'argomento. Cattivo esempio di giornalismo, traduzione, etica professionale comunque, ma per me l'unico modo per assorbire quello che succede fuori e ridargli forma e senso, ovviamente i miei che, presuntuosa come l'articolo degli amici tedeschi, penso siano anche quelli giusti per tutti.

sabato 18 giugno 2011

Tutti in piedi! Entra il lavoro

Vignetta di Vauro
Il fatto pubblico: Ieri sera è andato in scena al parco di Villa Angeletti a Bologna lo spettacolo Tutti in piedi! Entra il lavoro lo spettacolo organizzato da Michele Santoro in occasione del 110° anniversario della nascita della Fiom, la Federazione Impiegati Operai Metallurgici.
Sul palco Marco Travaglio, Vauro, Ingroia, Serena Dandini e tutta la squadra di “Anno Zero”. Ospite d’eccezione, Roberto Benigni. 


"Quando lavoriamo non c'è solo la ricompensa della paga, ma c'è una ricompensa misteriosa che nessuno ci può togliere: conosciamo noi stessi, diventiamo indipendenti dall'universo intero, è un diritto che nessuno ci può togliere. Non è una dolorosa necessità, ma è un servizio divino. Il diritto al lavoro è una cosa sacra e ogni legge che attenti al lavoro è un sacrilegio, dovrebbe essere. Amare il proprio lavoro dovrebbe essere la base su cui fondare la nostra futura società", dice Benigni.

Il fatto privato: Amare il proprio lavoro anche se non ce l'hai, amare quello dell'altro anche se non lo conosci, amare quello che vorresti fare anche se ancora non lo sai, amare quello che ti è capitato anche se lo stai scoprendo ora.

Il negozio di alimentari di san Lorenzo tra un mese chiuderà per la concorrenza dei tre supermercati nei 700 metri che lo circondano: hanno amato il loro lavoro, i signori al bancone dei salumi, come mio nonno Angelo che sorrideva nelle scarpe strette o troppo larghe mentre serviva Delia Scala o Aldo Fabrizi nella norcineria di via Sistina a Roma prima che diventasse ristorante e venisse gestito da altri.
Era venuto dall'Umbria perché voleva fare fortuna, famiglia, finalmente trovare libertà e mettere alla prova il suo cervello e le sue mani. I piedi, anche nelle scarpe giuste e più comode, avrebbero sempre fatto un po' male. Lui lavorava in piedi tutto il giorno e quando il Lavoro entrava a negozio lo trovava preparato e felice.

giovedì 16 giugno 2011

A proposito di Erri... De Luca

Erri De Luca
 Il fatto pubblico: Lo scrittore Erri De Luca è il primo ad accettare l'invito di "Serate con l'Autore", organizzate alla libreria Rinascita di viale Agosta 36, a Roma. Firma le copie dei suoi libri, prende l'aperitivo e poi cena con gli ospiti a sorpresa, circa trenta persone.

Durante la cena qualcuno gli chiede cos'è la vita per un napoletano, lui risponde e qualcun altro lo registra, chiedendogli il permesso. Poi gli chiede anche di passargli la bottiglia d'acqua.

Il fatto privato: Quella sera avevo in borsa il registratore e tanta sete. Il libro che mi ha dedicato è Il giorno prima della felicità.

martedì 14 giugno 2011

Il borgo parlante

Il fatto pubblico: A Barga, piccola cittadina in provincia di Lucca, il pittore ed esperto di tecnologia Keane ha dato un codice a ogni piazza, monumento, chiesa, bar o statua. Il codice è impresso su piccole mattonelle sparse nel paese. Il sistema funziona con dieci lingue, basta scaricare un software gratuito su internet (un qr code reader accessibile per tutti i tipi di smartphone e tablet) e passarci sopra il telefonino: comincia la storia, arrivano le informazioni. Persino musica.

"Keane l’irlandese racconta che nel bosco di Barga ha 'nascosto' anche altre tavolette. "Se ci si passa il telefonino recitano pezzi di poesie famose di autori vari. A fine di luglio si cambierà tutto e le poesie saranno quelle del Pascoli".

Il fatto privato: Il fatto che piazze, statue, alberi e muri possano parlare mi entusiasma. La storia si anima davanti a noi e noi che facciamo? Perché Barga sta solo a Barga? E se tutte le nostre città, paesi, borghi si mettessero a raccontare storie, cosa succederebbe? Confusione o attenzione? Dispersione o amore?

venerdì 10 giugno 2011

Dal lavoro ai gabbiani passando per un audiolibro di donne

Ieri la mia amica Antonella mi ha intervistato per la trasmissione OneOfivelive della Radio Vaticana sul tema Giovani e lavoro. Le nostre "parole in cuffia" sono qui.

Ieri sono andata alla presentazione dell'opera di Sandra Petrignani La scrittrice abita qui che, uscito come libro nel 2002, quest'anno diventa audiolibro.

Ieri ho registrato la voce dei gabbiani che farò ascoltare in L'acchiappasuoni su Facebook.

Che c'entrano i gabbiani?
Natura, libri e amici sono le cose che preferisco. Post personale.
E poi alla presentazione dell'audiolibro di Petrignani proprio i gabbiani facevano da sottofondo sonoro alle letture scelte, da Deledda a Yourcenar. Ci stavano bene.

domenica 5 giugno 2011

Domenica aperto domenica scrivo

"E' difficile scrivere? No, niente affatto. Tutto quello che occorre è un perfetto orecchio, un'intensità assoluta, una devozione al proprio lavoro simile a quella di un prete per il suo Dio, il fegato di uno scassinatore e nessuna coscienza tranne che in quello che si scrive: poi è fatta".

Ernest Hemingway

Ricevo dal mio amico Raf questa frase e volentieri la ripubblico qui, mi sembra un bel regalo domenicale anche se mi è arrivata qualche giorno fa, in mezzo alla settimana fatta di scrittura come questa domenica. 
Stamattina però ho staccato tutto e sono uscita e per obbedienza a quello che avevo scritto ieri sono entrata da Auchan chiedendo ai ragazzi della sicurezza come fosse finita ieri, se il sit-in di protesta contro il lavoro obbligatorio di domenica avesse portato a qualcosa. "E' finita? Non lo sappiamo, non sappiamo niente, noi non c'eravamo ieri". 
Sono stata ingenua e sfacciata, solo che io al lavoro credo, per questo credo anche al diritto al riposo, in un giorno che sia proprio quello, a ricordo e celebrazione del dì di festa che oggi molti vogliono far dimenticare.

sabato 4 giugno 2011

La domenica è festa

Il fatto pubblico: Diversi lavoratori dell'Auchan di Casalbertone a Roma hanno scioperato in un sit-in di protesta davanti al centro commerciale, non vogliono lavorare la domenica. Ma un accordo separato, firmato da Cisl e Uil con la grande distribuzione, li obbliga a lavorare anche il giorno in cui la maggior parte dei lavoratori riposa, quelli che per mestiere e tipo di contratto possono farlo. La protesta è guidata dal Flaica Cub, il sindacato di base più rappresentativo nel commercio.

Il fatto privato: Domani andrò a vedere di persona le forme della protesta. Diversi anni fa feci un colloquio in quel centro commerciale e il responsabile Risorse Umane mi invitò a cercare un lavoro più adatto a me - "copywriter, anche se è difficile, perché tu col reparto, i turni e il commercio non c'entri niente! Trova la tua strada e sarai felice". Lì non avrei scritto neanche un'etichetta, forse un sconto famiglia.  Il lavoro però serve.
Domani posso andare ad ascoltare quello che dicono nel megafono perché io la domenica riposo e proprio lì vicino faccio festa.
I ragazzi di Auchan (ma saranno tutti e solo ragazzi?) sono in sciopero dalle quattro di ieri notte e hanno proseguito fino alle 14.00 di oggi. Vediamo che succede domani.

mercoledì 1 giugno 2011

L'acqua è di tutti

Il fatto pubblico: I quattro quesiti proposti nel referendum del 12 e 13 giugno riguardano la privatizzazione dell'acqua con i primi due (si vota SI se non si è d'accordo, si vota NO se si è favorevole), la produzione di energia nucleare (si vota SI se non si è d'accordo, si vota NO se si è favorevole), mantenimento del legittimo impedimento del Presidente del Consiglio dei Ministri e dei Ministri (si vota SI se non si è d'accordo, si vota NO se si è favorevole).


Il fatto privato: Riassumendo, i referendum significano fermare il nucleare, esigere la legge uguale per tutti, garantire acqua pubblica. Mi piace tanto l'iniziativa dell'associazione culturale Doppio Zero sull'acqua bene di tutti, Raccontiamo insieme le fontanelle d'Italia. Sempre perché convinta che per acquisire consapevolezza bisogna fare, passare per la cosa pratica, diventare artisti protagonisti.