Il fatto pubblico: Ringrazio la mia amica
Luisa Carrada che sul
blog del Mestiere di Scrivere pubblica il post "
I microspettacoli delle parole" dove segnala un altro blog,
Alce di
Alberto Cellotto, dedicato al naming. Il post di ieri di Alce è il primo di una serie che tratterà il
fonosimbolismo, cioè l'attenzione ai suoni delle parole e a cosa evocano. La "
a", per esempio indica calma e forza, apertura, la "
u" è vocale che riporta al buio, alla chiusura. Dice Cellotto: "Oggi mi vien più facile parlare di
'sound design', così come di '
letter design' (gli aspetti tipografici della configurazione delle lettere, particolarmente rilevanti nelle operazioni di
identità visiva o di
nomi creati per il web).
Il fatto privato: Proprio oggi un'amica mi raccontava del figlio, non più bambino, che a scuola continua a sbagliare le "
doppie": l'esercizio consigliato è sia scrivere le parole per vederle e memorizzarle nella loro forma sia ripeterle
a voce alta con le doppie al posto giusto per ascoltarne la forza, il puntiglio, insomma il suono che fanno e quello che evocano. Affascinante.
L'esercizio per noi è fare caso ai nomi delle marche che ci circondano -
Cif e Smac Acciaio, quale dà l'idea della velocità, quale della forza? - e fare caso al nostro nome -
Agata e Ingrid, quale inviteresti per una merenda con burro e marmellata, chi mangia di più, quale ha i capelli ricci?
Nessun commento:
Posta un commento