lunedì 20 agosto 2012

Coesione o dispersione sociale?

Il fatto pubblico: Dunque, le notizie sono due. Al Meeting di Rimini di CL il Ministro per lo Sviluppo Economico Corrado Passera partecipa all'incontro La sfida del cambiamento: welfare e sviluppo. Come uscire senza sacrificare nessuno e dichiara: "La coesione sociale è la base della crescita. La coesione e la competitività vanno insieme. La coesione sociale non è una zavorra o un costo da portarsi dietro. Ci troviamo con un disagio di livello occupazionale alto come non mai".

Foto mia, 2011, Aventino, Roma
L'altra notizia proviene dalla Banca centrale tedesca, la Bundesbank, che nel suo bollettino mensile rimane contraria agli acquisti di bond di Paesi a rischio da parte della Bce, la Banca centrale europea, e dunque alla proposta di Mario Draghi, suo presidente.

Insomma, mentre in l'Italia si parla di coesione, in Europa non si vogliono condividere i "rischi di solvibilità", affidandoli invece ai singoli governi. Parola d'ordine, stabilità.
Domanda: che significa allora "l'uscita dalla crisi dipende da "noi"? Chi è "noi"? Quanta paura abbiamo? E prima, quanta consapevolezza c'è di quello che succede intorno a noi?

Il fatto privato: Non è il momento migliore per ricominciare a parlare di crisi, lavoro, impicci e imbrogli - mi rendo conto che in Italia è ancora periodo di ferie, chi le fa o le ha fatte - né tanto meno di "disagio di livello occupazionale", per usare la circonlocuzione del Ministro, però torno lo stesso all'agenda nota e segnalo anche questo video, un dubbio made in Italy. Un dubbio sulla dispersione dei giovani all'estero in cerca di un luogo migliore in cui vivere e lavorare rispetto all'Italia di oggi.

Un dubbio che, anche questo, andrebbe condiviso e poi superato andando "oltre il senso del luogo".


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