sabato 24 novembre 2012

E il dolore passerà

La verità è che non riesco a dormire, che pure se l'orologio del blog segnerà qualsiasi ora che non sia quella riconosciuta oggi in Italia, metto per iscritto che sono le 5.00 di mattina e dovrei tornare a letto, dopo che una zanzara mi ha fatto svegliare - siamo a novembre, e allora? - e domani, cioè oggi, devo svegliarmi presto anche se è sabato.

Domani cioè oggi vado a salutare la mamma di una cara amica. Piangeremo insieme e ci abbracceremo perché l'abbraccio rassicura che il mondo resta benevolo anche se la mamma non c'è più. Non useremo parole, penso, immagino, di solito ne abbiamo sempre tante in bocca, senza dubbio troppe.

In certi momenti più che in altri vale tutto l'ascolto di cui siamo capaci anche se nessuno parla.

"... e viviamo convinti di essere i piloti piuttosto che i passeggeri", m'ha scritto ieri un amico, dimenticando che "il tempo è un bene concesso". Più essenziali, più immediati, più abbracci, più parole concrete, meno confusione. Più o meno, non oggi, almeno quello più brutto e il dolore passerà.

Il post del sabato pensavo di scriverlo su altro e invece succede qualcos'altro ancora che non ci fa dormire. Questo post lo dedico a Paola e alla mia amica Serena. Sono le 5.22.



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