martedì 15 maggio 2012

La forza di un incontro e il senso del digiuno

Il fatto pubblico: E' uscito il film Tutti i nostri desideri. Dolcezza e determinazione, indignazione e comprensione per “superare noi stessi grazie alla forza di un incontro, e unirsi contro l’assurdità del mondo”, ha detto il regista Philip Lioret. Il mondo assurdo è quello del credito al consumo e del sovraindebitamento. L'incontro è tra il giovane magistrato Claire e Stéphane, giudice esperto e disincantato che viene coinvolto nella battaglia contro il sistema. “Tutti i nostri desideri” è la promessa che si legge nei dépliant che propongono pericolose forme di credito al consumo.

Il fatto privato: "Per digiuno io intendo un'altra cosa: rompere le catene dell'ingiustizia, rimuovere ogni peso che opprime gli uomini, rendere la libertà agli oppressi e spezzare ogni legame che li schiaccia. Digiunare significa dividere il pane con chi ha fame, aprire la casa ai poveri senza tetto, dare un vestito a chi non ne ha, non abbandonare il proprio simile" (Isaia, 58, 6-7).

Ecco, voi direte: e che c'entra? Che c'entra con l'ascolto e il lavoro questo post, il film francese e perfino il profeta Isaia? Niente. Solo che a me la forza di un incontro serve a muovermi nel mondo assurdo dando senso al digiuno vero. Avevo voglia di scriverlo per me e di condividerlo con i lettori di Parole in cuffia. E con il lavoro e l'ascolto c'entra, c'entra...

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