sabato 1 dicembre 2012

Trepidanti nell'attesa

Domani è la prima domenica d'Avvento, tempo che prepara nascite. Tempo quindi di trepidazione e d'attesa. Alzi la mano chi non sta nella pelle per qualcosa di grande e di bello che accadrà pur non sapendo cosa. Temo che le mani siano davvero poche.

Tempo delle donne, alla fine. E pure loro scrivono su Facebook che si avvicina il Natale, festa infernale. "No, invernale", ho detto a un'amica, "mi sa che t'è scappata una lettera". No, non le è scappata nessuna lettera, il Natale proprio non le piace, perché non le piace l'Avvento, perché sente anche lei la trepidazione che qui nel mondo abbiamo trasformato in traffico intenso nella capitale e saldi prima o dopo le feste. Però non sa cosa farci.

Un mio amico vorrebbe le prove scientifiche per sapere se deve trepidare anche lui oppure no, aspettarsi qualcosa che cambi la sua vita oppure no, e per questo si muove lento e pesante, eppur si muove anche lui, non può fare a meno di provare sulla pelle e sulle ossa la gravità di un evento che si prepara anche se non lui non parteciperà.

Eppure abbiamo così bisogno di partecipare. E quindi di attendere trepidanti. E sì, di avere anche timore, come l'etimo della parola suggerisce. Ma è un timore che fa parte del gioco, vorrei averne sempre uno e pure di più quando aspetto i risultati di un esame, prima di parlare in pubblico, sotto casa della persona che amo, prima della festa, insomma.

Ci sono tante nascite, quella dell'Avvento è solo una però ne contiene tante.
La nascita di un amore, di un partito, della Costituzione, di un'associazione, di un progetto, di un bambino: iniziano sempre da un tempo di attesa, da tanti momenti di sconforto, da trepidazione, portano con sé delusioni da mettere in conto, energia e fatica. Liberazione.

E poi quando siamo trepidanti siamo più belli, con lo sguardo rivolto al futuro e il corpo immerso nel presente più concreto.

E per sparigliare un po' le carte ricordo il discorso del direttore di La Stampa Mario Calabresi al Working Capital Camp di Torino, l'8 luglio 2009 a proposito di Innovazione. E non solo.




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