mercoledì 19 dicembre 2012

Sorridi, sei un leader

Il fatto pubblico: Sorridere sì, ridere un po' meno. Non proprio mai, ma con moderazione e "senza giusta causa" può essere motivo di crisi, magari soltanto interiore, che è la peggiore. Parliamo dell'atteggiamento di essere leader, dell'atteggiamento verso il ruolo e dunque dei comportamenti corrispondenti. Su Linkedin un sorridente Neep Nishar, "senior Vice President, Products & User Experience del network che gestisce la rete di professionisti di tutto il mondo, spiega che per essere un buon leader bisogna tornare a essere umani, cioè mostrare le proprie emozioni nel caso.

Non cita nessuna ricerca ma inizia con un fatto personale, il momento della sera quando sfoglia i vecchi album di foto insieme alla figlia che una volta gli ha detto: "Papà, dovresti sorridere di più".
Ottimo comunicatore e storyteller, sintetico ed efficace: il fatto privato, molto umano, e se fosse anche molto analogico (gli album di foto su carta) non mi stupirei neanche. 


Il fatto privato
: Che strano leggere questo breve articolo di prima mattina, quando proprio ieri sera un mio amico e collega mi faceva notare quanto io sul lavoro metta tanta passione insieme a troppa emotività: c'è bisogno di maggior distacco e lucidità per analizzare le situazioni, prendere decisioni, trovare e proporre soluzioni. Per la prima volta gli ho dato ragione perché la riflessione di Nishar la facevo mia ancor prima di leggerla, perché per me è più facile condividere gioie e preoccupazioni che trattenerle, perché ho la presunzione di poter mettere insieme i consigli dell'amico con quelli dell'esperto su Linkedin ed essere pienamente Alessia:-)


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