Vale la pena continuare a fare l'attrice, lasciare la città per risparmiare, rischiare di perdere la faccia?
Vale la pena continuare a difendere sul lavoro il proprio mestiere e anche quello degli altri? Ricordarlo a chi lo dimentica, non lo considera, prova a fare il furbo?
Vale la pena fare la pace? Accettare un invito, passare del tempo insieme, uscire di casa, riprendere la macchina, rifare la spesa? Perdonare e ricominciare? Sentire freddo?
Vale la pena incoraggiare i figli a partire? Vale la pena, per la figlia, scegliere l’Australia dove il marito disoccupato troverà lavoro?
Vale la pena continuare a chiedere “come stai”?
Vale la pena combattere per far restare una piazza lo spazio occupato dalle persone e non dalle cose?
Per i sì che dicono queste donne, altrettanti no scartano e restano leggere. Anche se la busta della spesa pesa, se l'invito non arriva, se fa ancora freddo e il lavoro te lo portano via.
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