sabato 4 febbraio 2012

Il valore della presenza

L'albero vicino casa
Il fatto pubblico: L'Italia e non solo è al freddo e al gelo, come Gesù Bambino anche se non è Natale.
Come in quella notte, in questi giorni si consumano folli gesti e scoppiano bombe. E poi si recitano preghiere. Sì, anche quelle, soprattutto quelle per i folli gesti e per le bombe che scoppiano. Segno di una presenza silenziosa in mezzo al chiasso. Come è la neve che tutto copre e resta immobile.

"Per la preghiera ho avuto un grosso guru. Era un pastore tedesco che si chiamava Lea e veniva da me e si metteva lì per ore davanti e stava lì così, contento di essere lì. Così la preghiera è lo star davanti a Dio come il mio cane stava davanti a me: contento di essere lì. La preghiera è il cuore che ama, qualunque cosa faccia, anche se sta pulendo i pavimenti, se sta lavorando, se sta studiando, se incontra uno che scoccia", dice il gesuita Silvano Fausti.

Il fatto privato: La neve che ha fatto impazzire non pochi romani, me compresa, mi piace e mi dà pace. Mi sembra che riesca a fermare il tempo e a dargli l'altra dimensione, lo spazio, forse perché costringe a camminare più lentamente, a restare, ad amare. Come la preghiera.

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