venerdì 12 aprile 2013

L'ascolto collettivo si può ancora fare?

La prossima settimana si svolgerà a Roma Helicotrema, festival di audiodrammi, audiodocumentari e sperimentazioni sonore.

Dal 18 al 21 aprile opere sonore di autori nazionali e internazionali potranno essere gustate in sessioni di ascolto collettivo presso il MACRO Museo d'Arte Contemporanea di Roma, all'Auditorium Parco della Musica e Rai Radio3.

Il progetto è ideato e curato dal collettivo artistico Blauer Hase in collaborazione con Giulia Morucchio e organizzato in collaborazione col MACRO e Radio3.

Qui il programma.

A dire il vero sui siti segnalati mancano un po' di informazioni utili: avrei messo luoghi e indirizzi ben in evidenza, anche se chi abita a Roma sa benissimo che da quando è nato l'Auditorium Parco della Musica il cartello che lo indica te lo ritrovi sotto casa anche se abiti dall'altra parte della città. 

Comunque, al Festival andrò, non so ancora quando né dove. Sono poche le occasioni di ascolto collettivo e vanno colte al volo e bisogna trascinare gente. 

In questa settimana ho avuto tanti incontri audio che mi hanno emozionata e convinta che l'ascolto si può imparare esercitando la pazienza, la fiducia, la conoscenza. Poi un mio amico mi ha detto che serve anche il pre-giudizio per non mettersi nei guai in certe situazioni e scoprire la realtà con una mappa d'orientamento uditiva da arricchire nel tempo. 

Copio dal sito del festival che "nasce con l’intento di indagare la possibilità di un ascolto collettivo, come accadeva durante le prime trasmissioni radiofoniche con i radiodrammi, per capire se e come quella modalità di ascolto, progressivamente scomparsa con la diffusione della televisione, possa essere
riattivata oggi".

A giudicare da come i giovani partecipanti al piccolo e sperimentale laboratorio audio che sto mettendo su nel mio quartiere ascoltavano un radiodramma qualche tempo fa direi che sì, questa forma di ascolto oggi può essere riattivata. E' una modalità anacronistica, strana, forse preludio per altro forse no, sicuramente una sfida da provare per ricostruire buone relazioni e un tempo meno in affanno. E per molto altro ancora...




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