Far diventare il lavoro soggetto narrativo forte. Era da questa intenzione che nel 2003 avevo dato vita al progetto web Raccontolavoro e negli anni successivi alla storia di Parole in cuffia versione audio dramma. E' per lo stesso motivo che continuo a scrivere su questo blog che ascolta e registra quello che succede in ogni ambito dell'agire umano, con un'attenzione particolare al lavoro dell'uomo e della donna.
Non sono mai partita da una tesi e non ho mai escluso vicende che potessero essere ricondotte al lavoro ma che sempre e fondamentalmente avevano a che fare con i dubbi, le trepidazioni, le gioie di persone.
Mi fa piacere continuare a scoprire che varie forme espressive e altri ambiti oltre la letteratura mettono al centro dei loro lavori proprio il lavoro. E se accade con l'Italia industriale di cui abbiamo perso le tracce ancora meglio.
Accade con il graphic novel, come Adriano Olivetti di Marco Peroni e Riccardo Cecchetti, edito da Becco Giallo, la casa editrice specializzata nel documentare la realtà attraverso la matita e la penna di bravi disegnatori e autori. Accade nel romanzo a fumetti Enrico Mattei di Francesco Niccolini e Simone Cortesi, sempre di Becco Giallo.
E poi accade nella fotografia. All'XI edizione di Fotografia festival internazionale di Roma, dal 21 settembre al 28 ottobre, il soggetto delle foto esposte al Macro di Testaccio e al Macro di via Nizza è ancora il lavoro.
E con la radio.
... l'avevo detto, sabato scorso, che settembre è il mese delle matite, quelle che disegnano progetti.
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