domenica 1 luglio 2012

"Lasciateli muovere e li capirete"

Guardo i grandi che si affannano a comunicare, farsi capire, gesticolare per sottolineare un concetto, un'azione, una situazione. Non oso immaginarmeli stasera, durante la finale Italia-Spagna degli Europei di calcio. Poi guardo loro, i bambini, che parlano a voce più bassa, non fanno gesti, si tirano solo la palla e colpiscono una signora sotto l'ombrellone. I grandi non fanno niente, stanno a guardare pure loro e ridono e la signora neanche fa niente e i bambini ricominciano. E io sono pronta con "Se non la smetti te lo buco, questo pallone", ma la frase neanche mia nonna la direbbe più, così resto in attesa che mi sia data la possibilità di una parata alla Buffon, il gesto creativo lo compio anche io e in fin dei conti "sto sul pezzo", mi preparo alla partita.

Per affinità e differenze, fra le buone notizie del Corriere online trovo la storia di Roberto Wirth, che a Roma dirige da 34 anni l'Hotel Hassler a Trinità dei Monti. Il signor Wirth è sordo profondo dalla nascita e trasuda energia. Dice: "Quando due genitori si ritrovano con un figlio nato sordo, qui in Italia, spesso non sanno cosa fare. Si sentono in difficoltà. Li trattano come malati. Io dico: dovete accettarli come sono! Lasciateli muovere, fateli esprimere, e li capirete. Ma quale malattia. E' solo una diversità".

E' l'invito ai genitori anche per i bambini "normali", ammesso che i genitori non vogliano continuare a fare loro la parte dei pargoli abbandonati a se stessi, terrore della spiaggia silente e quindi complice della parata che non sempre riesce. Ahio.


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