venerdì 29 giugno 2012

La voce dello storyteller

Il fatto pubblico: "In writing, the connection between storyteller and audience is just as important. By using some subtle devices, a narrator can reach out to the reader and say, “We’re in this together.”

Nella scrittura, il legame tra chi racconta e il suo pubblico è decisamente importante. Attraverso tanti piccoli accorgimenti sottili il narratore può raggiungere il lettore e dire "Stiamo siamo qui, insieme". "Qui", cioè nella stessa faccenda, la comprensione del testo

E' l’ottava puntata, dedicata alla voce, di Draft, la serie sulla scrittura curata da Constance Hale sul sito del New York Times. La scopro sul blog del Mestiere di Scrivere di Luisa Carrada e ne sono contenta.

Jason Arias per Draft, The Voice of the Storyteller
Il fatto privato: Uno degli accorgimenti per iniziare a raccontare la storia, e quello da cui dipenderà tutto il resto, è la scelta del punto di vista, cioè della voce narrante.

La scelta della voce narrante dipende dall'idea narrativa: non la trama, il tempo della narrazione, i personaggi o il finale ma la fotografia dell'istante in cui può partire la narrazione e la necessità di affidarla a un narratore onnisciente che userà la terza persona singola oppure inizierà un rapporto più informale col lettore usando la seconda persona singolare, starà insieme a lui nella storia con la prima persona plurale...

Sono tante le possibilità che esprimono distacco, coinvolgimento, presa per mano, scoperta reciproca, insegnamento: "We’re in this together", comunque. Il lettore imparerà a riconoscere la voce che racconta la storia e finalmente a lasciarsi andare, fidarsi, stare insieme, che sono anche i motivi di ogni narrazione.

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