lunedì 25 giugno 2012

Quando l'informazione va a teatro

Il fatto pubblico: Come si fa a far durare di più la cronaca? Come si può attualizzare la letteratura? A cosa serve il teatro? La risposta viene dai progetti che cercano di superare la quarta parete, coinvolgono lo spettator e ne svegliano la coscienza, rendono i fatti perfino eterni. Come Con_Testo, “contest” di scrittura teatrale in tempo reale andato in scena al Teatro Filodrammatici di Milano l'11 giugno scorso, ideato da Bruno Fornasari con Tommaso Amodio. Esempio di teatro-giornale.

Il fatto privato: Circa 10 anni fa seguivo con emozione e ammirazione le puntate di Teatrogiornale, format di Roberto Cavosi, che Radio3 mandava in onda la sera, dopo che nella mattina si erano letti i giornali, scelto la notizia su cui scrivere la sceneggiatura, chiamato gli attori e ascoltato le musiche. Dalle 20.00 alle 20.15 si andava in onda e a me sembrava di stare dentro la notizia più di quelle che dava il tg alla stessa ora. Mi sembrava anche di capirle meglio proprio perché erano spesso decontestualizzate, destrutturate, inserite in una cornice narrativa più ampia.

Ho scoperto da poco che il teatro-giornale è una delle tecniche del teatro dell'oppresso, un metodo che usa il teatro come mezzo per riflettere e provocare cambiamenti nella realtà circostante e in se stessi. Continuo a emozionarmi per le possibilità che la stessa realtà offre, quando viene portata in scena e rivissuta in modo creativo. Mi piace la fiction-non fiction, un po' come Parole in cuffia audio dramma/docu fiction;-)

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