giovedì 19 luglio 2012

Dove si custodiscono i suoni

Il fatto pubblico: Una parte della memoria storica sonora del nostro paese potrebbe essere cancellata per effetto della spending review decisa dal governo.
Si tratta 'dell'Istituto centrale per i beni sonori e audiovisivi (Icbsa!), più noto col nome Discoteca di Stato, che dal 1928 custodisce oltre 500 mila supporti fonografici, il patrimonio musicale italiano.

Nel frattempo, per chi amava già la tecnologia ai tempi dei primo modem e dei primi cellulari ma anche dei telefoni con disco e delle audiocassette e dei VHS, è nato il Museo dei suoni in via d'estinzione: clicca sull'immagine dell'oggetto-nostalgia e ascolta che suono faceva. L'ideatore è Brendan Chilcutt.

Il fatto privato: Mi ricordo che non era facile chiedere una registrazione alla Discoteca di Stato - che bisognava compilare alcuni moduli e che un'amica che conosceva un amico che lavorava alla radio aveva accesso a cataloghi e registrazioni che io non potevo toccare, né ascoltare.
Forse ricordo male, forse la notizia va approfondita, comunque mi dispiace se dovesse chiudere senza trasformarsi in altro ancora, magari non solo un archivio ma un luogo aperto di consultazione.

Tra l'altro, proprio la sezione dedicata alla consultazione online non è affatto usabile e l'intero sito sembra un vecchio palazzo, magari simile a quello in via Michelangelo Caetani 32, sede dell'Icbsa, di cui i inquilini non vogliono o non possono prendersi cura. Tanto varrebbe rafforzarne la presenza digitale, riconvertendo presenze e attività del palazzo.





1 commento:

  1. Taking into consideration my interest in this topic I must say that your article is rewlly well-written and informative. Thank you!

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