lunedì 2 gennaio 2012

Il mondo in sei canzoni e una copertina

Il fatto pubblico: E' uscito qualche mese fa anche in Germania il libro Die Welt in 6 songs, cioè Il mondo in 6 canzoni (The World in Six Songs), del musicista e neuroscienziato americano Daniel J. Levitin. In America era uscito nel 2008 e in Italia era arrivato nel 2009. Ne parla il settimanale Die Zeit, dedicandogli un lungo articolo dal titolo Musik für Kopf und Herz, cioè Musica per la testa e il cuore. L'argomento è affascinante: la musica ci rende esseri umani perché da sempre funziona come collante sociale, strumento di conoscenza, di amore e conforto, mezzo per costruire le nostre identità personali e collettive. Le sei canzoni del titolo sono i cardini musicali di altrettanti elementi su cui si gioca la vita dell'uomo: amicizia, gioia, conforto, conoscenza, religione, amore.


Il fatto privato: Non ho letto il libro, né in inglese, né nella versione in italiano né in quella tedesca. Al di là della lingua, però, quale copertina mi avrebbe attirato di più nell'acquisto? Io non ho dubbi, e voi? Ve le presento tutte e tre in ordine sparso.


Sarà che la mia tesi di laurea, nell'ormai lontano 1999, era proprio sul paratesto editoriale delle case editrici e in particolar modo sulle copertine dei libri,  sarà che il sottotitolo per certi tipi di collane e argomenti è fondamentale, sarà che quando già il titolo è chiaro l'elemento visivo deve per forza comunicare qualcos'altro, sarà che mi piacciono la pulizia e la sobrietà però anche il desiderio e il ricordo... scelgo la copertina tedesca, perché invita a sfogliare il libro e a scoprire quali canzoni girano sul piatto del giradischi e come provocano i segni dell'elettrocardiogramma che ci rendono vivi.

2 commenti:

  1. Ciao! Cercavo un modo per dire che il gioco è bello, che giocare fa bene, non solo a Natale. Non c'entra nulla con quanto Alessia ci segnala in questo post, ma mi aggancio lo stesso, senza fili.
    "Il gioco - dice Beniamino Sidoti, autore insieme ad Andrea Angiolino del Dizionario dei Giochi (Ed. Zanichelli) e che ho appena intervistato - è gratuito e necessario e la Befana non è un essere magico che esaudisce i desideri di giocattoli, ma è un vento capriccioso che ci può portare novità sul nostro destino. Il gioco, insomma, è un modo per ricostruire il mondo". Antonella Palermo, la voce del 'lavoro' ;-)

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  2. Grazie Antonella, la "voce del lavoro" di Parole in cuffia versione audiodramma;-)
    Mi va solo di aggiungere che il gioco è bello anche perché attività serissima: lo sanno i bambini, impegnati da sempre a "ricostruire il mondo" a partire da piccoli pezzi qualsiasi, con o senza marca, portati dalla Befana o da chi per lei. Guai a dire che "è solo un gioco". ciao Alessia

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