sabato 20 ottobre 2012

Silenzio, scuola, lavoro

Chi guida ci dice che è persiano, che il suo non è un paese pericoloso, che i turisti possono visitare senza problemi la città e che anche i suoi cugini sono usciti dall'Iran per andare a trovarlo all'estero dove  vive e hanno fatto ritorno senza problemi. Ci dice che ha imparato la lingua sul posto, a contatto con i tedeschi cordiali e ospitali, che ha scelto la Germania e non l'Italia perché ci sono buone università tecniche e lui lascerà il taxi appena trova il lavoro per il quale ha studiato. Si è laureato qualche settimana fa.

Boh, a me viene in mente questo articolo letto poco prima di partire e relativo ai lavori che gli italiani non farebbero mai, ma forse è di parte, non so più di quale parte, però.

Si chiama Stop Dealing Dreams, il libro-manifesto di Seth Godin sulla scuola che spiega perché, secondo il guru (perdonate l'espressione) della comunicazione, il sistema educativo mondiale necessiterebbe di essere riformato. Il libro è stato pubblicato in formato e-book, diffuso gratis sulla piattaforma  Squidoo, accompagnato da presentazioni multimediali e ora anche in versione italiana su un sito dedicato: www.nonrubateisogni.com.
Bene, con tutto il rispetto per Godin che si chiede: "Meglio un bambino obbediente o uno creativo, perspicace, indipendente?" oppure, rivolto agli insegnanti "Cosa state facendo per alimentare i sogni del mio bambino?" ricordo che don Lorenzo Milani, Maria Montessori, Gianni Rodari non sono passati da queste parti a caso, che loro però parlavano italiano, che le scuole Montessori sono cresciute più all'estero che altrove: negli Stati Uniti sono oltre cinquemila, 1.640 la Germania, 800 nel Regno Unito, 220 in Olanda e in Danimarca, 163 in Svezia, 150 in Giappone, poche (52) quelle della Francia. Dati tratti dall'articolo di Tullio De Mauro Le fortune di Maria Montessori.

Il collega giovane mi ricorda che bisogna investire in formazione, che lui "vuole" essere formato, che ha tanto da dare e da ricevere, che ci crede davvero. E io mi trovo a dire "Non rubate i sogni".

Un lutto in famiglia ti porta in una chiesa nel verde ad ascoltare il silenzio interrotto dal giovane sacerdote che ricorda tanto un comico romano, così tanto che qualcuno fa un sorriso, anche un altro e un altro ride di più mentre piange. Ecco, fossi stata in una chiesa del Sussex tutto questo sarebbe finito dentro un cd, ma lì il titolo è The sound of silence:-)




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