mercoledì 20 luglio 2011

Il gusto di inventarsi un lavoro

Il fatto pubblico: Sul New York Times del 12 luglio l'editoriale di Thomas L. Friedman The Start-Up of you incoraggiava a inventarsi il lavoro diventando imprenditori di se stessi. Da qui il titolo dell'articolo, che è lo stesso dell'ultimo libro di Reid Garrett Hoffman, il fondatore del network professionale LinkedIn.

Tra le abilità necessarie, un'alta dose di tenacia ed elasticità: "You may have seen the news that [the] online radio service Pandora went public the other week,” Hoffman said. “What’s lesser known is that in the early days [the founder] pitched his idea more than 300 times to V.C.’s with no luck.”
Il fondatore della più famosa web radio del mondo, Pandora appunto, propose agli investitori la sua idea più di 300 volte prima di ricevere il fatidico sì.

Il fatto privato: Ritrovo, con molta facilità grazie ai motori di ricerca, l'articolo di Angelo Aquaro su la Repubblica dello scorso 6 aprile a proposito di Pandora e... il furto dei nostri gusti musicali, e quindi dei nostri dati, che la web radio avrebbe passato a terzi per farci pubblicità mirata. Certo, noi siamo tranquilli visto che il servizio è attivo solo negli USA, ma il problema privacy rimane. L'articolo che presenta il fatto brutto ha poi una svolta e ricorda l'idea, bella, di partenza.
L'idea si chiama Music Genome Project 1 ed è la catalogazione di tutta la musica del mondo secondo le regole del Dna, utilizzando 400 attributi. Questa l'idea dei due fondatori Will Glaser e Tim Westergren.

Lavoro e ascolto, suoni e mestieri sono i due grandi temi di questo blog. In questo post sono ancora più vicini.

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