venerdì 29 luglio 2011

Al Sud la disoccupazione aumenta

Il fatto pubblico: "Tra il 2003 e il 2010 al Sud - si legge nel rapporto Svimez 2011 - gli inattivi (né occupati né disoccupati) sono aumentati di oltre 750mila unità. Mentre crescono i giovani Neet (Not in education, employment or training) con alto livello di istruzione. Quasi un terzo dei diplomati e oltre il 30% dei laureati meridionali under 34 non lavora e non studia".


Il fatto privato: Il rapporto Svimez dice molto di più, mette in relazione la perdita di posti di lavoro, il tasso di disoccupazione e quello degli "scoraggiati", tutti e tre in aumento soprattutto al Sud. Nei numeri, sono circa 167 mila i laureati meridionali fuori dal sistema formativo e del mercato del lavoro, con situazioni critiche in Basilicata e Calabria. 

Altre relazioni mi vengono in mente, questa per esempio: concorrente in un noto quiz tv circa un mese fa, alla mia collega è stata chiesta la definizione di Neet e lei, contratto a tempo indeterminato, ha chiesto l'aiuto da casa. A casa qualcuno ha detto che i Neet sono quelli che non hanno voglia di fare niente. 
Altre relazioni mi vengono in mente, per esempio quest'altra: riprendo la news sul Rapporto Svimez 2011 da Sky TG 24 (ascolta anche l'audio), dove lavorano due compagni d'università, giornalisti professionisti orgogliosi di avercela fatta da soli. Dopo l'orgoglio però serve la pianificazione, l'impegno, la solidarietà, perché sapere che anche solo uno rimane al palo non dovrebbe far dormire la notte. E se risolvessimo la questione solo in termini economici,  pare chiaro che le spese di un non occupato diventano le nostre spese, la sua frustrazione diventa non voto in tempi di elezione, acquisti mancati in tempi di crisi del consumo. Sempre al Sud, dove il sole e il mare tutto l'anno non danno la felicità, soprattutto d'estate. Cosa possiamo fare? 





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