"Cos'è una media company: i pillars"
La digital media company adotta un business model customer centric pensato in logica prodotto e non più in logica canale e capitalizza gli asset disponibili operando senza il filtro televisivo.
Si chiama Carlo Nardello, è direttore sviluppo strategico Rai e la scorsa settimana al Forum della Comunicazione a Roma ha usato anche questa slide nella sua presentazione sulla comunicazione digitale del servizio pubblico. Prima ha lavorato alla Disney, ci ha detto.
L’italiano è lingua ufficiale di sei paesi: l’Italia, il Vaticano, San Marino, la Svizzera italiana, la Slovenia e la Croazia.
Nei corridoi in azienda ho sentito qualche giorno un ragazzo che diceva, rammaricato: "Non ho deliverato", e nessuno ha potuto aiutarlo. Qualcuno non riesce neanche a "deployare", forse semplicemente a spiegarsi.
L'analfabetismo di ritorno si annida anche fuori la capacità di leggere e scrivere secondo quanto imparato a scuola, si annoda alla cravatta, strozza il pensiero libero, riduce i caratteri per farli stare dentro una slide, urla titoli. Fa arrossire la mamma che poi ti chiama e ti chiede se hai mangiato e si preoccupa se le dici che non hai avuto uno slot per arrivare al "food e beverage". Si preoccupa per la testa, mica per lo stomaco.
Ah, i pillars sono i pilastri, le colonne, insomma i fondamenti. Ma senti come suona strano, in italiano.
Nessun commento:
Posta un commento