Foto A. Rapone, la cucina di casa |
Qualcuno un giorno ha pensato che io sia romantica, vagamente nostalgica, perfino impegnativa per il tavolo a due, poi ha capito che sono solo pigra, stretta in pochi metri quadrati, e le lettere sono rimovibili con buona pace del muro a prova di strappo e della mia testa che cambia idea su tutto molto spesso. Però.
Però i fiori mi piacciono, fuori sul balcone ché mi viene il mal di testa altrimenti, le lettere anche ma non cucino e scrivo insieme, e se qualche volta è capitato non saranno mai usciti manicaretti né dal forno né dal computer ché ogni tipo di amore richiede concentrazione, sono per mescolare oggetti e loro funzioni così do merito al vero design che è sempre immortale.
Voglio dire, in questa settimana in cui il Papa ha rinunciato all'incarico, sono ritornati San Valentino e Sanremo, l'Ocse ha invitato l'Italia a proseguire "il riequilibrio della tutela del lavoro, spostandola dalla protezione del posto di lavoro a quella del reddito del lavoratore", qualcuno ammazza la fidanzata, io guardo i miei fiori di carta sul tavolo della cucina e resto convinta che...
“… tutta l’infelicità degli uomini viene da una sola cosa, di non saper starsene in riposo in una stanza”.
Pascal, Pensées, 136.
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