sabato 28 maggio 2011

Storie ad alta voce, gesto della memoria

Il fatto pubblico: Da 2minuti e34'' Michela Murgia dice cos'è l'audiolibro e la lettura ad alta voce, un "gesto della memoria" che ti riporta alle storie della nonna. "Il libro lo chiudi quando vuoi, invece la voce dell'autore ti prende di sorpresa, perché tu quella cosa non l'avresti letta in quel modo, lui sì". E' una relazione in cui non sei tu a decidere, sempre e comunque. Potrebbe sembrare costrizione, invece è quasi liberatorio. Bisogna provare l'esperienza.

Il fatto privato: A costo di sembrare fan della stessa Murgia che ricordo sopra e di cui ho scritto qualche post fa, ancora un video in cui la scrittrice dà risposte sicure e convincenti al giornalista che le chiede se sia ancora necessario parlare di lavoro precario e di call center in particolare. A 4minuti e14''.

Sono le risposte che do anche io, con o senza parole in cuffia: no, non è ancora abbastanza parlare di lavoro, se ci sono ancora vite precarie. La letteratura non serve a niente, per questo può cambiare il mondo. Per questo bisogna continuare a scrivere di lavoro, non un pamphlet, ma un romanzo, finzione e quindi possibilità di smuovere le anime e le piazze, senza essere responsabile delle une e delle altre.

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