venerdì 8 luglio 2016

Le cuffie mi tengono caldo

Ho diversi amici che vivono in cuffia. Mi piace guardarli mentre si staccano dalla sedia su cui sono seduti, escono dalla stanza in cui lavorano e trafficano coi suoni di una realtà che sta da un'altra parte, chissà dove. Restano inchiodati alla sedia, beninteso, magari consumano sigarette, caramelle, coca-cola per convivere con lo stress di non voler mollare un passaggio, una voce, una nota, ma in quei minuti e in quelle ore la loro vita è dentro quello che succede in cuffia. Se urli ti sentono, sì, ma non ti danno attenzione, del resto appartieni a un mondo che in quel luuuungo momento non serve più, è già lontano.

Poi è bello tornarci per cenare insieme, per leggere un'email, per ridere del condominio e organizzare le vacanze, ma quello che succede in cuffia è un'altra cosa.

Io in cuffia ci lavoro, a volte, e le metto di notte per ascoltare qualche lavoro audio che disturberebbe i vicini. Ecco, nel momento stesso in cui faccio il gesto di portarle alle orecchie mi carico di responsabilità e di attesa verso quello che succederà dentro la morbida pelle che mi isola dal mondo di tutti. Inizia il viaggio: faticoso, snervante a volte, appassionato se sto curando il montaggio di un'intervista audio, incuriosito e affascinato se la storia è di un altro e io mi ci immergo rendendo grazie alla perizia e all'amore di chi me l'ha regalata.

Beatlesphones

Dentro le cuffie può succedere di tutto, eppure io sto protetta, nella cuccia in esplorazione del mondo. Sono freddolosa, le cuffie mi tengono caldo e pure in estate non mi danno fastidio. Mi fanno sentire vicina a tutti quelli che nello stesso momento compiono il gesto sacro dell'isolamento e della concentrazione che porta alla diffusione di una novità.
Se non ci fosse quel primo gesto non ci sarebbero una musica e una storia da condividere poi.

Ecco, al pari del primo gesto di indossarle, quello finale di togliersele soddisfatti e anche sudati è altrettanto bello e sacro. Perché poi dalle cuffie devi uscire, proprio come quando chiudi l'ultima pagina del libro e ti confronti coi piatti della sera prima che ti salutano dal lavandino: i suoni di un altro mondo ti ronzano in testa e ti permettono di non disperarti se un piatto si rompe, le bollette ti aspettano, tuo figlio ha preso la varicella ed è estate.

... La foto sopra è presa dal sito Archiviostore, dal pezzo che racconta in breve la storia delle cuffie.






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