mercoledì 11 settembre 2013

La scuola fuori cattedra

Nei primi giorni di scuola riascolto fino allo sfinimento i pensieri sulla scuola del film-documentario La voce di Pasolini.

"Penso perciò che gli studenti dovrebbero lottare non per pretendere dall'autorità attuazioni di diritti, o perlomeno non solo per questo, ma per pretendere da se stessi di essere la parte più importante, reale, dell'opinione pubblica"

Non continuo a spiegare il "perciò" di cui ho omesso il riferimento e che spiega l'incipit del pensiero né la fine di questo estratto preso da YouTube. Penso sia un invito potente a ridarci i ruoli, chi sta dietro e chi sta davanti alla cattedra, e oggi proprio indipendentemente dalla cattedra.

Poi in questo settembre c'è chi la cattedra non la vuole, la teme più di uno schiaffo e di un gol in porta, e chi allora fa a meno di un pezzo di legno per avvicinarsi a Pinocchio in altri modi. Eraldo Affinati nel nuovo libro Elogio del ripetente dà un ruolo a chi alla fine ascolta, con tutta la buona volontà di cui dispone, chi riesce a trovare un pertugio tra problemi in famiglia, videogiochi, strade pericolose.

"Il ripetente resta responsabile di quello che fa. Non può essere giustificato. Ma, come tutti noi, non sbaglia da solo. Vive in un sistema che circoscrive i confini della sua libertà e determina la forma dell'azione collettiva".

Ci vengono in soccorso le 10 regole sull'insegnamento del filosofo e matematico Bertrand Russell, una sorta di micro manifesto di cui invito alla lettura integrale nel sito Brain Pickings di Maria Popova e di cui riporto tradotti i tre punti che mi sono piaciuti di più.

"1. Non ti sentire certo di nulla
  7. Non temere di avere idee eccentriche, perché quella che ora è un'opinione riconosciuta un tempo   era eccentrica.
  9. Sii scrupolosamente vero, anche se la verità è scomoda, perché è molto più scomoda quando cerchi di nasconderla".




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