Uno di questi posti è il MACRO a via Nizza, il Museo d'Arte Contemporanea che di domenica soprattutto rende la mia città più europea, più semplice da girare, direi perfino organizzata e profumata. Non è un elogio al museo in sé ma al tempo lento che richiede visitare un luogo e una mostra e immaginare... altri giorni.
Fino al 27 novembre, a proposito di giorni, è in mostra Roma Pop City 60-67: dipinti, sculture, fotografie, installazioni e video degli artisti della cosiddetta "Scuola di piazza del Popolo". Ne conoscevo alcuni, come Mimmo Rotella, Mario Schifano, ignoravo Mario Ceroli e Tano Festa, per dirne alcuni. "Ignorantella in libertà", pronta però a scoprire e a tentare di fermare emozioni e pensieri.
Tano Festa, Armadio con cielo, 1964 |
Così grata a chi ha conosciuto la città degli anni Sessanta e l'ha trasformata in arte, arte popolare, "pop" appunto, fotografando e rielaborando cartelli stradali, biglietti dell'autobus, cemento armato e ferraglia.
E poi sono entrata nella "stanza del tempo" e lì mi sono persa.
Mostra nella mostra, più di una stanza, in realtà, al primo piano del museo, è dedicata al tempo indagato da molti artisti.
Due opere mi hanno colpito più di tutte, forse perché tutte e due hanno a che fare con la carta e hanno risvegliato la nativa analogica che vive digitale, che sono io.
La prima opera è Sono stata io. Diario 1900-1999, di Daniela Comani, che racconta il XX secolo riportando una serie di date e fatti battuti a macchina e in prima persona, da cui il titolo dell'opera. Emozionante.
Daniela Comani, Sono stata io. Diario 1900-1999 |
Il gioco che si può fare qui è doppio, trovare la data del proprio compleanno e scoprire "dov'eri" nella storia quel giorno e cosa hai fatto. Oppure, leggere ad alta voce, un visitatore dopo l'altro tutto il muro che ospita l'opera: ne esce una storia collettiva in cui ognuno ha fatto la propria parte, buona o cattiva senza giudizio.
Non ho potuto evitare di fare un selfie, forse uno dei pochi che ho, in mezzo alle parole e ai numeri e alla storia.
Chiara Camoni, Dieci Giorni, 2003-2016 |
Ah, al MACRO c'è anche Kentridge, Triumphs and Laments, ossia i bozzetti che ammiriamo lungo il Tevere, tra Ponte Sisto e Ponte Mazzini. Ma questa è un'altra storia.